INGREDIENTI
Carnitina 1000 mg, Acido alfa lipoico 600 mg, Bromelina 500 mg, Citicolina 250 mg. e Vitamine B1, B2, B5 e B12. Valori riferiti alla assunzione di tre compresse.
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CODICE PRODOTTO: NUTRINEVRIX
CONSIGLIATO PER: Neuropatia periferica, difficoltà di deambulazione e infiammazione in genere dei tessuti.
A COSA SERVE: La Neuropatia periferica è la condizione che risulta da un deterioramento e da un cattivo funzionamento dei nervi periferici. I sintomi variano a seconda che siano coinvolti nervi di tipo sensitivo, motorio o autonomo. Maggiori informazioni nella scheda APPROFONDIMENTI.
NATURA DEL CONTENITORE: Confezione da 60 Compresse da 1,2 gr. Cad. Peso netto contenuto 72 gr. La confezione permette la terapia per 2 Mesi con l’assunzione di una compressa al giorno mentre di 1 Mese per due compresse.
MODALITÀ D’USO: Si consiglia di assumere con acqua a stomaco pieno. Dose giornaliera: due/tre compresse die (salvo diverse indicazioni). Ciclo medio consigliato 2/3 mesi.
ATTIVO: Carnitina, Acido alfa lipoico, Bromelina, Citicolina e Vitamine B1, B2, B5 e B12. Per Info complete consultare la scheda INGREDIENTI
La Carnitina è un derivato amino acidico utilizzato oramai da diversi anni come integratore nutrizionale sia in ambito clinico che sportivo e che gioca un ruolo molto importante per la produzione di energia riutilizzabile ottenuta bruciando i grassi.
Possiamo dire che il corpo umano necessita di produrre costantemente carnitina per sopravvivere e per garantire il lavoro delle cellule, del cuore e dei muscoli ove svolge un’importante funzione antiossidante. Garantisce una riduzione delle concentrazioni ematiche di trigliceridi ed un aumento di quelle di colesterolo HDL risultando fondamentale anche nei pazienti affetti da patologie neuro degenerative.
Nello sport apporta benefici durante l’allenamento, la competizione e nel recupero da esercizi estremi. Nel sovrappeso, proprio in virtù del ruolo di trasportatore mitocondriale di acidi grassi gli sono state da sempre attribuite attività lipolitiche, potenzialmente utili nella lotta all’obesità.
La carnitina è contenuta soprattutto negli alimenti di origine animale soprattutto nelle carni rosse, pochissima nei prodotti caseari ed inesistente in frutta e verdura. Una persona media introduce circa 60-180 mg di carnitina al giorno per ogni kg di peso corporeo mentre i vegani ne introducono solo 10-12 mg. Data la prevalenza nei prodotti animali le persone che seguono una dieta vegana potrebbero manifestare deficit di carnitina più controllato invece nei vegetariani.
L’uso di L-Carnitina è controindicato nei pazienti affetti da ipersensibilità accertata al principio attivo come all’uso anche in gravidanza e al successivo periodo di allattamento al seno. L’uso di L-carnitina dovrebbe essere strettamente supervisionato dal medico in caso di contestuale presenza di patologie cardiovascolari, patologie neurologiche, patologie psichiatriche e terapie farmacologiche.
L’Acido-Alfa-Lipoico è un cofattore di vitale importanza per le cellule dell’organismo umano.
Presente in natura soprattutto in carni rosse e nelle frattaglie (soprattutto fegato e cuore) agisce in maniera diretta nella detossificazione e al contempo rigenera altri potenti antiossidanti come la Vitamina C, il coenzima Q10 e la Vitamina E.
Gli integratori a base di acido alfa lipoico hanno trovato applicazione nel trattamento delle patologie indotte da eccessivo stress ossidativo, come le neuropatie, le patologie neuro degenerative e cardiovascolari. Efficace nei confronti della neuropatia diabetica ove si è rivelato generalmente ben tollerato.
L’azione antiossidante inoltre gli attribuisce una proprietà anti-aging e di riduzione del peso corporeo. Le caratteristiche chimiche ne consentono un agevole assorbimento intestinale e i dosaggi giornalieri attualmente più utilizzati sono quelli di 600 mg/die in fase acuta e 300 mg/die per la fase di mantenimento per un periodo di almeno uno/tre mesi; ai suddetti dosaggi l’uso di Acido Alfa Lipoico è generalmente ben tollerato e privo di reazioni avverse clinicamente rilevanti. Da segnalare però che il suo uso contestuale con farmaci ipoglicemizanti potrebbe indurre un abbassamento imprevedibile e non voluto dei valori glicemici quindi per l’utilizzo sarebbe opportuno richiederne la supervisione medica.
Per Bromelina si intende un insieme di enzimi che nel mondo dell’integrazione nutrizionale vengono estratti dal gambo dell’ananas.
Oltre che per gli effetti digestivi e drenanti è nota per le attività antinfiammatorie, antiossidanti, antiedemigene, antitrombotiche, anticoagulanti ed immunomodulanti.
Risulta utile nel controllare il decorso clinico ed il periodo di remissione dell’ artrite reumatoide.
La Bromelina è indicata nel trattamento di diversi traumi sportivi, come nel caso di traumi diretti (contusioni) e traumi indiretti (contratture, stiramenti e strappi) come anche nel migliorare la funzionalità muscolare dopo intensa attività fisica.
Uso da evitare durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno o supervisionato da personale medico in caso di contestuali terapie farmacologiche o patologie. Controindicato anche in caso di ipersensibilità al principio attivo, ulcera gastrica e terapia antibiotica, anticoagulante ed antitrombotica.
La Citicolina è una particolare molecola dotata di attività psicostimolante in grado di incrementare le capacità cognitive dell’individuo. Per tale ragione l’uso ne trova impiego soprattutto come trattamento di supporto in caso di disturbi cerebrovascolari di origine degenerativa, traumatica o aterosclerotica e che possono portare all’insorgenza di alterazioni delle funzioni cognitive come nelle sindromi parkinsoniane.
La dose assunta non deve superare i 500 mg in un’unica somministrazione, poiché può provocare un aumento del flusso sanguigno a livello cerebrale pertanto, in questi casi, è necessario somministrare dosi frazionate di principio attivo (solitamente, 100-500 mg per max due alle volte al dì).
Come accennato è un principio attivo dotato di attività nootropa cioè sostanze che generalmente esplicano la loro azione favorendo la produzione di neurotrasmettitori. Questa molecola una volta assunta viene metabolizzata portando alla formazione di colina (acetilcolina) uno fra i più importanti neurotrasmettitori del nostro sistema nervoso implicata in numerose funzioni cognitive, quali, ad esempio, la memoria e la concentrazione producendone un beneficio.
E’ disponibile in formulazioni farmaceutiche adatte alla somministrazione per via endovenosa o alla somministrazione per via intramuscolare oppure assumibile oralmente come integratore alimentare. Ad ogni modo, la somministrazione a ciascun paziente, verrà stabilita dal medico su base strettamente individuale, in funzione delle condizioni di salute dello stesso paziente. L’utilizzo di questo principio attivo nelle donne in gravidanza e nelle madri che allattano al seno dovrebbe essere effettuato solo ed esclusivamente sotto controllo se il medico
La Vitamina B1: Le Vitamine ( 13 tuttora le conosciute), sono indispensabili alla vita e, rientrano nella categoria dei micronutrienti e ne sono necessarie piccolissime quantità (milligrammi o microgrammi) per soddisfare le richieste biologiche dell’organismo. Sebbene alcune di esse siano prodotte autonomamente dal nostro corpo, la maggior parte dev’essere necessariamente introdotta attraverso l’alimentazione e visto che le quantità prodotte sono infatti irrisorie abbiamo la necessità di assumerle con alimenti di origine vegetale che rappresentano la risorsa vitaminica più importante per l’uomo. Quando l’apporto di vitamine non è sufficiente per soddisfare le esigenze dell’organismo, potrebbe rivelarsi utile ricorrere all’integrazione con specifici integratori alimentari ma và precisato, tuttavia, che essi dovrebbero essere utilizzati solo se effettivamente necessari. Inoltre, sarebbe opportuno chiedere comunque il consiglio preventivo del proprio m altri prodotti di qualsiasi tipo e/o se ci si trova in condizioni “particolari” (ad esempio, gravidanza, allattamento al seno, ecc.).
La Vitamina B1 risulta utili per l’azione a favore del trofismo ( fenomeni nutrizionali di cellule e tessuti di un organismo ) del sistema nervoso ed esaltano e completano l’efficacia dell’acido Alfa-Lipoico. In particolare la ( Tianina ) contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso.
La Vitamina B2: Le Vitamine ( 13 tuttora le conosciute), sono indispensabili alla vita e, rientrano nella categoria dei micronutrienti e ne sono necessarie piccolissime quantità (milligrammi o microgrammi) per soddisfare le richieste biologiche dell’organismo. Sebbene alcune di esse siano prodotte autonomamente dal nostro corpo, la maggior parte dev’essere necessariamente introdotta attraverso l’alimentazione e visto che le quantità prodotte sono infatti irrisorie abbiamo la necessità di assumerle con alimenti di origine vegetale che rappresentano la risorsa vitaminica più importante per l’uomo. Quando l’apporto di vitamine non è sufficiente per soddisfare le esigenze dell’organismo, potrebbe rivelarsi utile ricorrere all’integrazione con specifici integratori alimentari ma và precisato, tuttavia, che essi dovrebbero essere utilizzati solo se effettivamente necessari. Inoltre, sarebbe opportuno chiedere comunque il consiglio preventivo del proprio medico, a maggior ragione se si soffre di particolari disturbi o malattie, se si stanno assumendo farmaci o altri prodotti di qualsiasi tipo e/o se ci si trova in condizioni “particolari” (ad esempio, gravidanza, allattamento al seno, ecc.)
La Vitamina B2 risulta utile per l’azione a favore del trofismo ( fenomeni nutrizionali di cellule e tessuti di un organismo ) del sistema nervoso ed esaltano e completano l’efficacia dell’acido Alfa-Lipoico. In particolare la Vitamina B2 ( Riboflavina ) contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento.
La Vitamina B5: Le Vitamine ( 13 tuttora le conosciute), sono indispensabili alla vita e, rientrano nella categoria dei micronutrienti e ne sono necessarie piccolissime quantità (milligrammi o microgrammi) per soddisfare le richieste biologiche dell’organismo. Sebbene alcune di esse siano prodotte autonomamente dal nostro corpo, la maggior parte dev’essere necessariamente introdotta attraverso l’alimentazione e visto che le quantità prodotte sono infatti irrisorie abbiamo la necessità di assumerle con alimenti di origine vegetale che rappresentano la risorsa vitaminica più importante per l’uomo. Quando l’apporto di vitamine non è sufficiente per soddisfare le esigenze dell’organismo, potrebbe rivelarsi utile ricorrere all’integrazione con specifici integratori alimentari ma và precisato, tuttavia, che essi dovrebbero essere utilizzati solo se effettivamente necessari. Inoltre, sarebbe opportuno chiedere comunque il consiglio preventivo del proprio medico, a maggior ragione se si soffre di particolari disturbi o malattie, se si stanno assumendo farmaci o altri prodotti di qualsiasi tipo e/o se ci si trova in condizioni “particolari” (ad esempio, gravidanza, allattamento al seno, ecc.)
La Vitamina B5 risulta utile per l’azione a favore del trofismo ( fenomeni nutrizionali di cellule e tessuti di un organismo ) del sistema nervoso ed esaltano e completano l’efficacia dell’acido Alfa-Lipoico. In particolare la Vitamina B5 ( Acido pantotenico ) contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento ed alla normale sintesi e al normale metabolismo della Vitamina D e di alcuni neurotrasmettitori.
La Vitamina B12: Le Vitamine ( 13 tuttora le conosciute), sono indispensabili alla vita e, rientrano nella categoria dei micronutrienti e ne sono necessarie piccolissime quantità (milligrammi o microgrammi) per soddisfare le richieste biologiche dell’organismo. Sebbene alcune di esse siano prodotte autonomamente dal nostro corpo, la maggior parte dev’essere necessariamente introdotta attraverso l’alimentazione e visto che le quantità prodotte sono infatti irrisorie abbiamo la necessità di assumerle con alimenti di origine vegetale che rappresentano la risorsa vitaminica più importante per l’uomo. Quando l’apporto di vitamine non è sufficiente per soddisfare le esigenze dell’organismo, potrebbe rivelarsi utile ricorrere all’integrazione con specifici integratori alimentari ma và precisato, tuttavia, che essi dovrebbero essere utilizzati solo se effettivamente necessari. Inoltre, sarebbe opportuno chiedere comunque il consiglio preventivo del proprio medico, a maggior ragione se si soffre di particolari disturbi o malattie, se si stanno assumendo farmaci o altri prodotti di qualsiasi tipo e/o se ci si trova in condizioni “particolari” (ad esempio, gravidanza, allattamento al seno, ecc.)
La Vitamina B12 della formulazione risulta utile per l’azione a favore del trofismo ( fenomeni nutrizionali di cellule e tessuti di un organismo ) del sistema nervoso ed esaltano e completano l’efficacia dell’acido Alfa-Lipoico. In particolare la Vitamina B12 sostiene la funzione del sistema immunitario e psicologica.
Carnitina 1000 mg, Acido alfa lipoico 600 mg, Bromelina 500 mg, Citicolina 250 mg. e Vitamine B1, B2, B5 e B12. Valori riferiti alla assunzione di tre compresse.
Non superare la dose massima giornaliera. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Controindicato se in caso di ipersensibilità ai principi attivi, durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno; la Glucosamina Solfato in quanto derivata da crostacei potrebbe risultare un allergene per alcuni pazienti. Glutine e Glucosio non presenti nel prodotto.
Metodo di conservazione: Conservare in luogo fresco ed asciutto e lontano dalla luce. Il termine minimo di conservazione si riferisce al prodotto correttamente conservato in confezione integra.
La Neuropatia periferica è la condizione che risulta da un deterioramento e da un cattivo funzionamento dei nervi periferici. I sintomi variano a seconda che siano coinvolti nervi di tipo sensitivo, motorio o autonomo. Per pianificare un’adeguata terapia, occorre un’indagine diagnostica molto attenta con l’individuazione delle cause e il successivo trattamento. Il sistema nervoso è un insieme di organi, tessuti e cellule nervose (neuroni) costituito da due componenti :il sistema nervoso centrale e quello periferico. ll primo (encefalo e midollo spinale) ne è la parte più importante un vero e proprio centro d’elaborazione e controllo dati che analizza le informazioni in arrivo dall’ambiente esterno e interno dell’organismo, formula le risposte più appropriate e le trasmette al sistema nervoso periferico che, con un’ampia rete di nervi, comanda le braccia, le mani, i piedi, le gambe, la bocca, la faccia e gli organi interni. Questi nervi sono di tipo: Sensitivo, Motorio ed Autonomo. Un nervo sensitivo è un nervo che trasporta un’informazione sensoriale, captata in periferia come il dolore, la percezione tattile e la sensibilità . I nervi motori sono quelli che controllano i muscoli scheletrici e a metterli in azione è un segnale che ha origine nel sistema nervoso centrale. I nervi autonomi sono quelli che regolano le funzioni automatiche del corpo, come per esempio la pressione sanguigna, la digestione o il processo di riempimento/svuotamento della vescica. La sintomatologia caratteristica della neuropatia sensitiva periferica comprende: formicolio e pizzicore in corrispondenza dei nervi periferici danneggiati, senso di intorpidimento e ridotta capacità di avvertire il dolore e i cambiamenti di temperatura, soprattutto a livello delle mani e dei piedi, dolore bruciante simile a fitte specie agli arti inferiori e ai piedi e perdita di equilibrio e della capacità di coordinazione. Una forma di neuropatia periferica può insorgere anche a causa o a seguito di :diabete (neuropatia diabetica) che ne è il principale fattore scatenante, stato di grave alcolismo, carenze vitaminiche, malattie renali ed epatiche croniche, infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite), stato di ipotiroidismo, infezioni, malattie autoimmuni, trauma fisico con danneggiamento dei nervi periferici, sindromi da compressione nervosa (tunnel carpale), tumori quali il linfoma e il mieloma multiplo, esposizione a sostanze tossiche, malattie del tessuto connettivo e assunzione di determinati farmaci.
Il dolore è un sintomo che rappresenta il mezzo tramite il quale l’organismo segnala la presenza di un danno ai tessuti. Scientificamente è definito come un’esperienza soggettiva sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tessutale in atto o potenziale. La componente legata alla percezione, è la componente sensoriale vera e propria. Avviene tramite il trasporto di un segnale nervoso dalla sede in cui vi è un danno tissutale fino al sistema nervoso centrale (encefalo) dove avviene il riconoscimento e la percezione dello stimolo dolorifico. La componente emotiva è uno stimolo dolorifico che evoca a livello cerebrale un’emozione collegata all’esperienza del dolore ed è una componente prettamente psicologica collegata all’esperienza della sensazione spiacevole legata al dolore. La percezione del dolore quindi è molto variabile da persona a persona a seconda dei trascorsi emotivi, delle esperienze pregresse e del contesto sociale. Il dolore è una forma di difesa del nostro organismo; la percezione del dolore permette di segnalare una lesione o un’alterazione di un tessuto del corpo. Si tratta quindi di un importantissimo campanello d’allarme del corpo umano che permette alla persona di rendersi conto di essere di fronte ad un problema. Il dolore può essere classificato in tre differenti forme; Dolore somatico che è un dolore che origina a livello periferico da stimoli nocicettivi, principalmente di cute e mucose, ma anche di legamenti, ossa, muscoli. Il segnale nervoso è trasportato attraverso i nervi da particolari tipi di fibre nervose che lo rendono un dolore netto o sordo. Questa forma di dolore è facilmente localizzabile dal paziente che riesce ad identificare con precisione la zona interessata. Dolore viscerale che è un dolore che deriva da stimoli originati a livello degli organi interni, difficilmente localizzabile dal paziente, che riferisce una sensazione spiacevole ma indefinita, spesso di carattere crampiforme. Tale dolore viene spesso anche percepito a livello cutaneo molto distanziato rispetto al distretto di origine del danno a causa della coesistenza di tipi diversi di fibre nervose. Dolore neuropatico che deriva da un danno diretto alle strutture che trasportano il segnale nervoso e cioè recettori periferici, nervi, strutture del sistema nervoso centrale. Il dolore neuropatico è descritto dal paziente come intenso ed è spesso accompagnato da un deficit sensitivo della zona interessata. Dal punto di vista prettamente temporale il dolore può essere suddiviso in dolore acuto e dolore cronico. Il dolore acuto è un dolore generalmente intenso, ma di breve durata. Ha spesso un evidente rapporto di causa effetto. Il dolore cronico invece è un dolore persistente nel tempo ed è da considerare esso stesso come una malattia. Tra le cause vi sono malattie croniche (tumori, artrite, diabete), lesioni tissutali permanenti (ernie discali, rotture di legamenti) e patologie neurologiche. Spesso il dolore cronico ha una forte componente psicologica, per cui ciò che viene percepito dal paziente è in realtà sproporzionato rispetto al danno esistente.