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NUTRINEVRIX 60 cp

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NUTRINEVRIX 60 cp

36,00

NUTRINEVRIX 60 cp

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CODICE PRODOTTO: NUTRINEVRIX

CONSIGLIATO PER: Neuropatia periferica, difficoltà di deambulazione e infiammazione in genere dei tessuti.

A COSA SERVE: La Neuropatia periferica è la condizione che risulta da un deterioramento e da un cattivo funzionamento dei nervi periferici. I sintomi variano a seconda che siano coinvolti nervi di tipo sensitivo, motorio o autonomo. Maggiori informazioni nella scheda APPROFONDIMENTI.

NATURA DEL CONTENITORE: Confezione da 60 Compresse da 1,2 gr. Cad. Peso netto contenuto 72 gr. La confezione permette la terapia per 2 Mesi con l’assunzione di una compressa al giorno mentre di 1 Mese per due compresse.

MODALITÀ D’USO: Si consiglia di assumere con acqua a stomaco pieno. Dose giornaliera: due/tre compresse die (salvo diverse indicazioni). Ciclo medio consigliato 2/3 mesi.

ATTIVO: Carnitina, Acido alfa lipoico, Bromelina, Citicolina e Vitamine B1, B2, B5 e B12. Per Info complete consultare la scheda INGREDIENTI

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INGREDIENTI

Carnitina 1000 mg, Acido alfa lipoico 600 mg, Bromelina 500 mg, Citicolina 250 mg. e Vitamine B1, B2, B5 e B12. Valori riferiti alla assunzione di tre compresse.

 

AVVERTENZE

Non superare la dose massima giornaliera. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Controindicato se in caso di ipersensibilità ai principi attivi, durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno;  la Glucosamina Solfato in quanto derivata da crostacei potrebbe risultare un allergene per alcuni pazienti. Glutine e Glucosio non presenti nel prodotto.

Metodo di conservazione: Conservare in luogo fresco ed asciutto e lontano dalla luce. Il termine minimo di conservazione si riferisce al prodotto correttamente conservato in confezione integra.

APPROFONDIMENTI

La Neuropatia periferica è la condizione che risulta da un deterioramento e da un cattivo funzionamento dei nervi periferici. I sintomi variano a seconda che siano coinvolti nervi di tipo sensitivo, motorio o autonomo. Per pianificare un’adeguata terapia, occorre un’indagine diagnostica molto attenta con l’individuazione delle cause e il successivo trattamento. Il sistema nervoso è un insieme di organi, tessuti e cellule nervose (neuroni) costituito da due componenti :il sistema nervoso centrale e quello periferico. ll primo (encefalo e midollo spinale) ne è la parte più importante un vero e proprio centro d’elaborazione e controllo dati che analizza le informazioni in arrivo dall’ambiente esterno e interno dell’organismo, formula le risposte più appropriate e le trasmette al sistema nervoso periferico che, con un’ampia rete di nervi, comanda le braccia, le mani, i piedi, le gambe, la bocca, la faccia e gli organi interni. Questi nervi sono di tipo: Sensitivo, Motorio ed Autonomo. Un nervo sensitivo è un nervo che trasporta un’informazione sensoriale, captata in periferia come il dolore, la percezione tattile e la sensibilità . I nervi motori sono quelli che controllano i muscoli scheletrici e a metterli in azione è un segnale che ha origine nel sistema nervoso centrale. I nervi autonomi sono quelli che regolano le funzioni automatiche del corpo, come per esempio la pressione sanguigna, la digestione o il processo di riempimento/svuotamento della vescica. La sintomatologia caratteristica della neuropatia sensitiva periferica comprende: formicolio e pizzicore in corrispondenza dei nervi periferici danneggiati, senso di intorpidimento e ridotta capacità di avvertire il dolore e i cambiamenti di temperatura, soprattutto a livello delle mani e dei piedi, dolore bruciante simile a fitte specie agli arti inferiori e ai piedi e perdita di equilibrio e della capacità di coordinazione. Una forma di neuropatia periferica può insorgere anche a causa o a seguito di :diabete (neuropatia diabetica) che ne è il principale fattore scatenante, stato di grave alcolismo, carenze vitaminiche, malattie renali ed epatiche croniche, infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite), stato di ipotiroidismo, infezioni, malattie autoimmuni, trauma fisico con danneggiamento dei nervi periferici, sindromi da compressione nervosa (tunnel carpale), tumori quali il linfoma e il mieloma multiplo, esposizione a sostanze tossiche, malattie del tessuto connettivo e assunzione di determinati farmaci.

Il dolore è un sintomo che rappresenta il mezzo tramite il quale l’organismo segnala la presenza di un danno ai tessuti. Scientificamente è definito come un’esperienza soggettiva sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tessutale in atto o potenziale. La componente legata alla percezione, è la componente sensoriale vera e propria. Avviene tramite il trasporto di un segnale nervoso dalla sede in cui vi è un danno tissutale fino al sistema nervoso centrale (encefalo) dove avviene il riconoscimento e la percezione dello stimolo dolorifico. La componente emotiva è uno stimolo dolorifico che evoca a livello cerebrale un’emozione collegata all’esperienza del dolore ed è una componente prettamente psicologica collegata all’esperienza della sensazione spiacevole legata al dolore. La percezione del dolore quindi è molto variabile da persona a persona a seconda dei trascorsi emotivi, delle esperienze pregresse e del contesto sociale. Il dolore è una forma di difesa del nostro organismo; la percezione del dolore permette di segnalare una lesione o un’alterazione di un tessuto del corpo. Si tratta quindi di un importantissimo campanello d’allarme del corpo umano che permette alla persona di rendersi conto di essere di fronte ad un problema. Il dolore può essere classificato in tre differenti forme; Dolore somatico che è un dolore che origina a livello periferico da stimoli nocicettivi, principalmente di cute e mucose, ma anche di legamenti, ossa, muscoli. Il segnale nervoso è trasportato attraverso i nervi da particolari tipi di fibre nervose che lo rendono un dolore netto o sordo. Questa forma di dolore è facilmente localizzabile dal paziente che riesce ad identificare con precisione la zona interessata. Dolore viscerale che è un dolore che deriva da stimoli originati a livello degli organi interni, difficilmente localizzabile dal paziente, che riferisce una sensazione spiacevole ma indefinita, spesso di carattere crampiforme. Tale dolore viene spesso anche percepito a livello cutaneo molto distanziato rispetto al distretto di origine del danno a causa della coesistenza di tipi diversi di fibre nervose. Dolore neuropatico che deriva da un danno diretto alle strutture che trasportano il segnale nervoso e cioè recettori periferici, nervi, strutture del sistema nervoso centrale. Il dolore neuropatico è descritto dal paziente come intenso ed è spesso accompagnato da un deficit sensitivo della zona interessata. Dal punto di vista prettamente temporale il dolore può essere suddiviso in dolore acuto e dolore cronico. Il dolore acuto è un dolore generalmente intenso, ma di breve durata. Ha spesso un evidente rapporto di causa effetto. Il dolore cronico invece è un dolore persistente nel tempo ed è da considerare esso stesso come una malattia. Tra le cause vi sono malattie croniche (tumori, artrite, diabete), lesioni tissutali permanenti (ernie discali, rotture di legamenti) e patologie neurologiche. Spesso il dolore cronico ha una forte componente psicologica, per cui ciò che viene percepito dal paziente è in realtà sproporzionato rispetto al danno esistente.