genericafascia

NUTRIFOGX

CONDIVIDI QUESTO PRODOTTO

CONDIVIDI QUESTO PRODOTTO

NUTRIFOGX

27,5050,00

NUTRIFOGX

DOWNLOAD SCHEDA PRODOTTO

CODICE PRODOTTO: NUTRIFOGX

CONSIGLIATO PER: Il rilassamento ed il benessere mentale, contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e della funzione psichica.

A COSA SERVE: NutriFog è indicato per contrastare gli stati temporali di disturbi cognitivi, depressivi,di memoria e concentrazione dovuti non solo da stati iniziali di Alzheimer ma anche da Fibromialgia. In tale patologia si manifesta con un fenomeno sottostimato ma lamentato spesso dai pazienti consistente in uno stato di nebbia mentale (Fog), con il timore di non essere più capaci di svolgere la propria attività quotidiana o lavorativa. La Fibromialgia è caratterizzata da dolore cronico diffuso di difficile diagnosi che comporta una convivenza forzata con dolore e stanchezza inducendo depressione e assenza di progettualità ed influendo negativamente sulla qualità della vita delle persone che ne risultano affette. (leggi tutto nella scheda APPROFONDIMENTI).

NATURA DEL CONTENITORE:
Confezione da 30 Compresse
da 500 mg. Contenuto 15 gr. La confezione permette la terapia per 1 Mese con l’assunzione di una compressa al giorno mentre di 15 giorni per due compresse.
Confezione da 60 Compresse da 500 mg. Contenuto 30 gr. La confezione permette la terapia per 2 Mesi con l’assunzione di una compressa al giorno mentre di 1 Mese per due compresse.

MODALITÀ D’USO: Si consiglia di assumere con acqua a stomaco pieno. Dose giornaliera due compresse (salvo diverse indicazioni del medico) con cicli medio consigliato uno/due mesi.

ATTIVO: Iperico, Melissa, Noni, Bacopa, Aswaganda, Magnesio, L-Triptofano, Acido Folico e Vitamina B12. Per info complete consultare la SCHEDA INGREDIENTI

Questo prodotto è adatto a te?
Chiedi all'esperto

Informazioni aggiuntive

contenuto

30 compresse, 60 compresse

INGREDIENTI

Iperico 200 mg, Melissa 100 mg, Noni 100 mg, Bacopa 50 mg, Aswaganda 50 mg, Magnesio 56,5 mg, L-Triptofano 10 mg, Acido Folico 400 mcg e Vitamina B12 20 mcg. Valori riferiti all’assunzione di due compresse.

 

AVVERTENZE

Non superare la dose massima giornaliera. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Controindicato se in caso di ipersensibilità ai principi attivi, durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno. Glutine, Lattosio e Glucosio non presenti nel prodotto.

Metodo di conservazione: Conservare in luogo fresco ed asciutto e lontano dalla luce. Il termine minimo di conservazione si riferisce al prodotto correttamente conservato in confezione integra.

APPROFONDIMENTI

La Fibromialgia è caratterizzata da dolore cronico diffuso di difficile diagnosi che comporta una convivenza forzata con dolore e stanchezza inducedo depressione e assenza di progettualità ed influendo negativamente sulla qualità della vita delle persone che ne risultano affette.
La malattia è più frequente nelle donne, colpisce dal 2 al 5% della popolazione con un picco fra 35-55 anni, ma tutte le età possono essere interessate.
Si manifesta con dolore muscolo scheletrico generalizzato, sebbene possa avere inizio in una sede localizzata, come rachide cervicale e spalle. Nonostante il dolore sia localizzato in corrispondenza dei tessuti molli (muscoli, legamenti e tendini), la patologia non è da considerarsi un’infiammazione dei tessuti ed è associata ad astenia, problemi cognitivi, disturbi del sonno, ansia e/o depressione. Cefalea ed Emicrania sono sintomi comunemente descritti dai pazienti con sindrome fibromialgica. I primi casi vennero definiti come fibrosite (1968) fino agli anni ’80, in cui fu chiaro che si trattava di una patologia a sé stante, i cui criteri diagnostici sono stati ben descritti solo nel 1990. Dalla letteratura internazionale emerge come sia estremamente difficile formularne la diagnosi a fronte dell’assenza di segni documentabili come esami di laboratorio o diagnostica strumentale. Ciò ha portato per anni a classificare questi pazienti come “psicosomatici”, ansiosi o addirittura “malati immaginari”. In pratica tutte le valutazioni sono necessarie solo per una diagnosi differenziale, per escludere ogni altra ipotesi diagnostica che generalmente comprende artrite reumatoide, lupus sistemico eritematoso, polimialgia reumatica, spondiloartrite, ipo-iper paratiroidismo, neuropatia. La fibromialgia è una reale patologia a sé stante e per la formulazione della diagnosi devono essere soddisfatti contemporaneamente 3 criteri: dolore diffuso in specifiche aree del corpo, presenza di sintomi caratteristici e durata della sintomatologia almeno di 3 mesi. Nel 1990 l’American College of Reumatology ha individuato 18 punti, detti Tender Points che rispondono con dolore circoscritto ad una digitopressione pari a circa 4kg. I punti sono presenti simmetricamente su entrambi i lati del corpo e corrispondono a: base del cranio, accanto alla colonna vertebrale, base del collo nella parte posteriore, in cima alle spalle, sulla parte posteriore, fra la clavicola e la spina dorsale, sulla cassa toracica, sul bordo esterno dell’avambraccio, circa 2 centimetri sotto il gomito, nella parte superiore dell’anca, nella parte alta dei glutei e sul ginocchio. Oltre ai sintomi “essenziali” e caratteristici (dolore, affaticamento, disturbi del sonno e disturbi cognitivi) i sintomi che più frequentemente sono riferiti dai pazienti sono: Cefalea o Emicrania, estrema sensibilità al tatto, disturbi della sfera affettiva, dolore facciale, sensazione di intorpidimento/formicolio, difficoltà nella concentrazione, ansia, depressione, lombalgia, rigidità muscolare, crampi alle gambe e dolore addominale con alternanza stipsi/diarrea.
La fibromialgia è caratterizzata dalla presenza di una moltitudine di sintomi quindi, per poterla affrontare, l’approccio più appropriato è quello multidisciplinare basato sulla presa in carico individuale e un percorso di cura personalizzato, finalizzato principalmente a ridurre o attenuare la gravità dei sintomi caratteristici. Essenziale sarà quindi intraprendere un percorso graduale che comprende fasi ben definite, come: educazione del paziente, trattamento non farmacologico, trattamento farmacologico.

L’attività educativa può essere svolta da qualsiasi professionista sanitario formato come il medico di medicina generale, lo specialista o l’infermiere dietro adeguata formazione. I punti focali su cui incentrare un programma educativo devono avere lo scopo di far realizzare e condividere la presenza di una vera patologia reale e non immaginaria infatti la fibromialgia è un problema di salute grave e la persona affetta deve prenderne consapevolezza.

I trattamenti non farmacologici comprendono l’attività fisica aerobica regolare anche in acqua, un approccio cognitivo-comportamentale, l’agopuntura, un adeguato programma nutrizionale, la terapia iperbarica (non considerato un trattamento standard).

Il trattamento farmacologico, invece, è raccomandato solo quando i segni/sintomi non sono migliorati dalle strategie non farmacologiche. Da preferire perchè meno impattante e meglio tollerato è il trattamento con specifici integratori alimentari quali il FIBROMIALX, il NUTRITIMICO o il NUTRIFOG. In ogni caso si consiglia di interpellare un medico con provata esperienza sulla patologia che possa indicare il corretto utilizzo di Farmaci Etici o Integratori Alimentari.

La Depressione è uno stato psicopatologico contrassegnato da un calo del tono dell’umore, da abbattimento e da prostrazione psico-fisica. Esistono diverse forme di depressione, differenziabili in parte sulle differenti cause o concause scatenanti (in base a lesioni organiche, malattie generali concomitanti, substrati biologici come deficit di neuromodulatori, fattori genetici e psicodinamici).
La depressione è conclamata quando sono presenti contemporaneamente 5 o più dei sintomi diagnostici tipici, per almeno 2 settimane di osservazione tra i seguenti :
Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto oppure osservato da altri.
Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi, le attività.
Significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno.
Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno; Agitazione o rallentamento psicomotorio; Affaticabilità o mancanza di energia.
Sentimenti di autosvalutazione, oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa, quasi ogni giorno.
Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi e difficoltà a prendere decisioni.
Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l’elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio.
Nella depressione, accanto a tristezza, disistima, disinteresse e scarsa capacità di iniziativa, sono spesso presenti nel soggetto sentimenti di insicurezza, senso di indegnità, irrequietezza ed ansia; sono sempre presenti insonnia, diminuzione del desiderio sessuale, cefalea, vertigini, turbe funzionali cardiovascolari.
La depressione è una malattia sottostimata e sotto-diagnosticata, che spesso cronicizza e nel 50% dei casi dà luogo a recidive; è una malattia che colpisce in modo uguale entrambi i sessi e a tutte le età, anche se l’incidenza è maggiore negli anziani.

Gli antidepressivi naturali costituiscono un vasto gruppo di sostanze di origine naturale estratti da piante che risultano capaci di esercitare attività antidepressive e di regolazione dell’umore. Anche se considerati integratori, pertanto il loro acquisto può essere effettuato senza alcuna ricetta medica, rientrano nella composizione di veri e propri farmaci utilizzati per il trattamento di tali sindromi. Tuttavia, ciò non significa che tali prodotti siano privi di effetti collaterali o non presentino controindicazioni di alcun genere, quindi, per tale motivo non devono essere intesi come sostituti nella terapia farmacologica antidepressiva. Prima di assumere antidepressivi naturali di qualsiasi tipo, è opportuno quindi chiedere il consiglio del medico, al fine di escludere la presenza di eventuali controindicazioni o di potenziali rischi derivanti dall’uso improprio dei prodotti. Inoltre, va precisato che allo scopo di evitare l’insorgenza di effetti collaterali e/o l’instaurarsi di pericolose interazioni farmacologiche, gli antidepressivi naturali non devono essere assunti in caso di terapia con farmaci antidepressivi in corso.

Il dolore è un sintomo che rappresenta il mezzo tramite il quale l’organismo segnala la presenza di un danno ai tessuti. Scientificamente è definito come un’esperienza soggettiva sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tessutale in atto o potenziale. La componente legata alla percezione, è la componente sensoriale vera e propria. Avviene tramite il trasporto di un segnale nervoso dalla sede in cui vi è un danno tissutale fino al sistema nervoso centrale (encefalo) dove avviene il riconoscimento e la percezione dello stimolo dolorifico. La componente emotiva è uno stimolo dolorifico che evoca a livello cerebrale un’emozione collegata all’esperienza del dolore ed è una componente prettamente psicologica collegata all’esperienza della sensazione spiacevole legata al dolore. La percezione del dolore quindi è molto variabile da persona a persona a seconda dei trascorsi emotivi, delle esperienze pregresse e del contesto sociale. Il dolore è una forma di difesa del nostro organismo; la percezione del dolore permette di segnalare una lesione o un’alterazione di un tessuto del corpo. Si tratta quindi di un importantissimo campanello d’allarme del corpo umano che permette alla persona di rendersi conto di essere di fronte ad un problema. Il dolore può essere classificato in tre differenti forme; Dolore somatico che è un dolore che origina a livello periferico da stimoli nocicettivi, principalmente di cute e mucose, ma anche di legamenti, ossa, muscoli. Il segnale nervoso è trasportato attraverso i nervi da particolari tipi di fibre nervose che lo rendono un dolore netto o sordo. Questa forma di dolore è facilmente localizzabile dal paziente che riesce ad identificare con precisione la zona interessata. Dolore viscerale che è un dolore che deriva da stimoli originati a livello degli organi interni, difficilmente localizzabile dal paziente, che riferisce una sensazione spiacevole ma indefinita, spesso di carattere crampiforme. Tale dolore viene spesso anche percepito a livello cutaneo molto distanziato rispetto al distretto di origine del danno a causa della coesistenza di tipi diversi di fibre nervose. Dolore neuropatico che deriva da un danno diretto alle strutture che trasportano il segnale nervoso e cioè recettori periferici, nervi, strutture del sistema nervoso centrale. Il dolore neuropatico è descritto dal paziente come intenso ed è spesso accompagnato da un deficit sensitivo della zona interessata. Dal punto di vista prettamente temporale il dolore può essere suddiviso in dolore acuto e dolore cronico. Il dolore acuto è un dolore generalmente intenso, ma di breve durata. Ha spesso un evidente rapporto di causa effetto. Il dolore cronico invece è un dolore persistente nel tempo ed è da considerare esso stesso come una malattia. Tra le cause vi sono malattie croniche (tumori, artrite, diabete), lesioni tissutali permanenti (ernie discali, rotture di legamenti) e patologie neurologiche. Spesso il dolore cronico ha una forte componente psicologica, per cui ciò che viene percepito dal paziente è in realtà sproporzionato rispetto al danno esistente.

Gli Antidolorifici sono dispositivi impiegati per contrastare il dolore di diversa natura ed entità e pur essendo efficaci nel ridurre o eliminare il dolore, questi farmaci in genere non risolvono la causa che ha portato all’insorgenza dello stimolo doloroso. Diversi medicinali antidolorifici sono farmaci da banco (OTC) o farmaci senza obbligo di prescrizione medica (SOP) che si possono liberamente acquistare sia in farmacia, per altri, invece, è necessario avere la ricetta medica per procedere all’acquisto. Il consulto con il proprio medico è sempre indicato prima di assumere qualsivoglia antidolorifico, anche se acquistabile senza ricetta medica. Questo perché è molto importante individuare la causa scatenante lo stimolo doloroso al fine di trattarla correttamente e intervenire in maniera appropriata. Come già detto, gli antidolorifici sono dispositivi che vengono impiegati in terapia per contrastare stimoli dolorosi aventi svariata origine e gravità (lieve, moderata o severa). Gli antidolorifici agiscono – ognuno con un proprio meccanismo d’azione – andando ad interferire con i sistemi coinvolti nella comparsa e/o nella trasmissione del dolore. In un certo senso, si potrebbe dire che i farmaci antidolorifici “spengono” lo stimolo doloroso, aiutando il paziente a ritrovare sollievo, anche nell’ambito del trattamento globale che prevede la risoluzione della causa scatenante. Appartengono al gruppo degli antidolorifici le seguenti classi di farmaci: I FANS o farmaci antinfiammatori non steroidei; gli analgesici-antipiretici e gli analgesici oppioidi.