INGREDIENTI
Diosmina 450 mg, Melitoto 400 mg, Cumarina 80 mg, Bromelina 400 mg, Betulla 200 mg. Valori medi riferiti all’assunzione di due compresse.
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CODICE PRODOTTO: NUTRIFLEBIX
CONSIGLIATO PER: Insufficienza venosa vascolare, linfedema, gambe gonfie, ritenzione idrica e funzionalità delle vie urinarie. Il termine “insufficienza venosa” definisce una condizione patologica dovuta ad un difficoltoso ritorno del sangue venoso al cuore. Si manifesta negli arti inferiori ed innesca un aumento di pressione nei capillari che tendono a rompersi con successiva formazione di edema, ipossia generalizzata e lattacidemia (eccessiva presenza di acido lattico nel sangue). L’Edema linfatico è un eccessivo accumulo nei tessuti dell’organismo del liquido che circola nei vasi linfatici (linfa). Non potendo defluire, la linfa ristagna nel tessuto cutaneo, ostruendo il circolo linfatico e provocando gonfiore visibile nelle gambe (edema).
A COSA SERVE: Funzionalità della circolazione venosa, del microcircolo, il drenaggio dei liquidi corporei, delle vie urinarie e le funzioni depurative dell’organismo.
NATURA DEL CONTENITORE: Confezione da 60 Compresse da 1 gr. Cad. Peso netto contenuto 60gr. La confezione permette la terapia per 2 Mesi con l’assunzione di una compressa al giorno mentre di 1 Mese per due compresse.
MODALITÀ D’USO: Si consiglia di assumere con acqua a stomaco pieno. Dose giornaliera due compresse al giorno ( salvo diverse indicazioni ). Ciclo medio consigliato 2/3 mesi.
ATTIVO: Diosmina, Meliloto, Cumarine, Bromelina e Betulla. Per info complete consultare la scheda INGREDIENTI
La Diosmina è un flavonoide cioè una sostanza vegetale naturale, che troviamo con concentrazioni significative nei frutti del genere Citrus (limoni, arance, pompelmi ecc.), le foglie del Bucco e le sommità fiorite della Ruta. Consigliata nel trattamento delle manifestazioni tipiche dell’insufficienza venosa (crampi notturni, dolori, pesantezza e gonfiore alle gambe). Presenta attività antiedematosa, antinfiammatoria ed antivaricosa, che la rendono efficace in presenza di emorroidi, cellulite, vene varicose, fragilità capillare e relative manifestazioni (ecchimosi, ematomi, porpore). Trova spazio in integratori destinati a migliorare il trofismo del microcircolo per potenziarne gli effetti e possono essere affiancate da estratti di ippocastano, vite rossa, meliloto e mirtilli. Le preparazioni possono essere destinate anche all’uso topico sotto forma di creme o gel applicate direttamente sulla zona interessata fino a completo assorbimento del farmaco.
Il Meliloto è una esile pianta erbacea alta circa 80 cm. che presenta fusto ramificato coperto da foglie lanceolate e dentellate, piccoli fiori molto odorosi di color giallino e frutti leguminosi ed in fitoterapia se ne utilizzano le sommità fiorite e le foglie. Particolarmente apprezzata tra le piante officinali indicate per il trattamento dell’insufficienza venolinfatica grazie all’abbondante quantità di cumarine esercitando una potente azione flebo-tonica, oltre a vantare qualità antinfiammatorie, antiedemigene e diuretiche. Le attività eupeptiche, sedative ed astringenti sono impiegate anche per combattere disturbi digestivi di natura nervosa, difficoltà all’addormentamento e turbe lievi del sonno in generale. Nella medicina popolare era paragonato alla camomilla ed il gradevole ed aromatico infuso era impiegato come rimedio contro le cefalee e per facilitare la digestione, oltre a favorire il sonno. L’applicazione topica è utile nella cura di edemi e nel trattamento della fragilità capillare resa migliore dal ritorno venoso e della circolazione linfatica, nonché dalla diminuzione della permeabilità della parete dei vasi. Per tutte le potenzialità appena descritte trova applicazione nel trattamento di varici, stasi linfatiche, ulcere degli arti inferiori, tromboflebite, come antireumatico ed infine per favorire la rimarginazione delle ferite. A dosi terapeutiche, non genera effetti collaterali alcuni ma ad ogni modo l’assunzione ne è sconsigliata in caso di ipersensibilità accertata o presunta al principio attivo e in caso di concomitante assunzione di salicilati ed anticoagulanti.
Per Bromelina si intende un insieme di enzimi che nel mondo dell’integrazione nutrizionale vengono estratti dal gambo dell’ananas.
Oltre che per gli effetti digestivi e drenanti è nota per le attività antinfiammatorie, antiossidanti, antiedemigene, antitrombotiche, anticoagulanti ed immunomodulanti.
Risulta utile nel controllare il decorso clinico ed il periodo di remissione dell’ artrite reumatoide.
La Bromelina è indicata nel trattamento di diversi traumi sportivi, come nel caso di traumi diretti (contusioni) e traumi indiretti (contratture, stiramenti e strappi) come anche nel migliorare la funzionalità muscolare dopo intensa attività fisica.
Uso da evitare durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno o supervisionato da personale medico in caso di contestuali terapie farmacologiche o patologie. Controindicato anche in caso di ipersensibilità al principio attivo, ulcera gastrica e terapia antibiotica, anticoagulante ed antitrombotica.
La Betulla è un albero originario dell’Eurasia, con il tronco e i rami più grossi ricoperti di corteccia bianca che si sfalda in lamelle e le parti utilizzate per ottenerne il principio attivo sono costituite dalle foglie, dalle gemme e della corteccia.
Nella medicina popolare le foglie di betulla trovano impiego come rimedio per purificare il sangue e per il trattamento di gotta e reumatismi. Nella medicina tradizionale viene utilizzata contro eczemi, reumatismi, psoriasi, gotta, parassitosi della cute e per sfruttarne le proprietà diuretiche. Gli estratti, gli infusi e le tinture di betulla trovano indicazione nella prevenzione della calcolosi renale, negli edemi da insufficienza venosa degli arti inferiori, in presenza di ipertensione arteriosa, vertigini e cellulite.
Alla betulla, poi, vengono anche ascritte proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, che si esplicano soprattutto a livello dell’apparato urinario.
L’assunzione di preparati a base di betulla è controindicata in caso di allergia all’Aspirina (per la presenza di salicilati), insufficienza cardiaca, renale accertata ed ipersensibilità al principio attivo. Ne è sconsigliato l’utilizzo in gravidanza e durante l’allattamento al seno. Può avere Interazioni Farmacologiche con barbiturici, alcol, diuretici, ipotensivi, antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti. Raccomandato quindi è il preventivo parere del medico prima dell’utilizzo.
Le Cumarine sono una famiglia di sostanze naturali largamente distribuite nel mondo vegetale ed i principi attivi ne vengono estratti da una leguminosa caratteristica del Sud America . La principale azione delle cumarine è flebotonica caratteristica, che spetta a tutte le sostanze in grado di aumentare il tono venoso, diminuire la permeabilità dei capillari, aumentare la resistenza e migliore la funzionalità delle vie vascolari. Grazie a virtù antiflogistiche e proprietà antiedematose non a caso viene suggerita in associazione ai flavonoidi nel trattamento e nella profilassi dell’insufficienza venosa. Nota ne è la capacità anticoagulante che gli permette di essere utilizzato oralmente nella terapia della trombosi venosa profonda, come profilassi dell’embolia polmonare e nell’infarto cardiaco in pazienti con fibrillazione atriale o portatori di valvole cardiache artificiali. Particolare prudenza va posta nell’utilizzo di cumarine nei pazienti in terapia anticoagulante (coumadin) o antipiastrinica (aspirina) quindi si raccomanda di interpellare il medico prima dell’eventuale utilizzo. Infine sono controindicate in gravidanza ed in allattamento al seno.
Diosmina 450 mg, Melitoto 400 mg, Cumarina 80 mg, Bromelina 400 mg, Betulla 200 mg. Valori medi riferiti all’assunzione di due compresse.
Non superare la dose massima giornaliera. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Per l’uso del prodotto si consiglia di sentire il parere del medico. Controindicato se in caso di ipersensibilità ai principi attivi, durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno. Glutine, Lattosio e Glucosio non presenti nel prodotto.
Metodo di conservazione: Conservare in luogo fresco ed asciutto e lontano dalla luce. Il termine minimo di conservazione si riferisce al prodotto correttamente conservato in confezione integra.
Il linfedema o Edema Linfatico è un ristagno di linfa nei vari distretti dell’organismo, espressione di un blocco o di una compromissione del sistema linfatico. Quello primario è causato da anomalie congenite a carico del sistema linfatico mentre il secondario può conseguire a patologie (adenopatie, diabete, linfangite, cellulite batterica, erisipela, filariosi linfatica) o derivare dalla rimozione chirurgica dei linfonodi (eseguita, per esempio, per asportare masse tumorali). Il sintomo più ricorrente del linfedema è il gonfiore ad un braccio o ad una gamba. Tra gli altri sintomi ricordiamo: alterazione della cromia della pelle, difficoltà a muovere l’arto colpito, pelle suscettibile alle infezioni, prurito e tensione della pelle. Non esiste una terapia completamente risolutiva. Per migliorare i sintomi del linfedema, è raccomandata la terapia complessa decongestiva ( linfodrenaggio, bendaggio, pressoterapia, tutori elastici) . La chirurgia è riservata ai casi di estrema gravità. E’ una condizione patologica caratterizzata da un anomalo ed esagerato accumulo di liquido linfatico in vari distretti dell’organismo. Più semplicemente, si definisce linfedema un qualsiasi ristagno di liquido nei tessuti, espressione di un blocco o di una compromissione del sistema linfatico. Il circolo linfatico è un importantissimo sistema naturale di difesa dell’organismo contro le infezioni, indispensabile, dunque, per rimuovere sostanze tossiche e liquidi che filtrano dai capillari sanguigni. La linfa, scorrendo lungo i vasi linfatici, viene veicolata nei linfonodi, che sono specifici centri di filtraggio adibiti alla depurazione della stessa. Il linfedema interessa tipicamente gli arti inferiori o superiori, nonostante possa verificarsi in qualsiasi parte del corpo, compresi genitali, viso, collo, torace, bacino e cavità orale. Quando il normale flusso linfatico viene ostacolato, il liquido si accumula, originando il tipico gonfiore che lo caratterizza e può portare a cambiamenti della pelle e dei tessuti. Segni e sintomi includono anche sensazione di pesantezza, tensione, indolenzimento o deficit funzionale dell’arto coinvolto. Ci sono molte sequele psicologiche e fisiche legate alla diagnosi. Il linfedema si verifica quando i vasi linfatici non sono in grado di drenare adeguatamente la linfa: in pratica, l’accumulo cronico e progressivo di liquido ricco di proteine all’interno dell’interstizio e del tessuto fibro-adiposo supera la capacità del sistema linfatico di trasportare il liquido.
In funzione della causa scatenate viene classificato in Primario (genetico) o Secondario (acquisito).
La causa scatenante del Primario risiede in anomalie congenite che si ripercuotono sul sistema linfatico. Questa variante si manifesta più frequentemente nelle donne e si distingue in più varianti ed in base all’età.
Linfedema primario congenito: rappresenta il 10-25% di tutte le forme di linfedema primario. Si tratta di una particolare forma di occlusione linfatica chiaramente evidente sin dalla nascita. Il congenito è una condizione tipica del sesso femminile, e tende a coinvolgere quasi esclusivamente le gambe. Si stima che il 2% delle forme congenite sia causato dalla malattia ereditaria di Milroy.
Linfedema primario precoce: è la forma più comune del primario (65-80%). Per definizione diventa clinicamente evidente dopo la nascita cioè prima dei 35 anni ed in genere, il paziente colpito, manifesta i primi sintomi durante la pubertà. Anche in questo caso, le donne sono più colpite rispetto ai maschi.
Linfedema primario tardo (o malattia di Meige): un soggetto affetto manifesta i primi sintomi dopo i 35 anni d’età. La forma tardiva rappresenta il 10% dei lindefemi primari.
Il Linfedema secondario come anticipa il termine stesso, è secondaria a svariate patologie; rappresenta perciò una disfunzione acquisita dei vasi linfatici, in origine sani e perfettamente funzionanti e colpisce indistintamente entrambi i sessi. La causa più frequente del Secondario è la filariosi linfatica, infezione a carico di linfonodi e vasi linfatici, provocata dal parassita Wuchereria bancrofti. Il linfedema secondario può essere causato anche da altre patologie come:
Adenopatie (o linfoadenopatie), Diabete, Intervento chirurgico per la cura del cancro alla gola, colom, utero, seno, prostata dei testicoli. Linfedema al collo e alla testa, agli arti inferiori, rimozione dei linfonodi ascellari, a livello del braccio, Linfangite, e cellulitebatterica. Invece nella Obesità patologica si manifesta a causa di un letterale “schiacciamento” dei vasi linfatici e dei linfonodi. Da quanto detto, è facilmente comprensibile come l’efficienza del sistema linfatico sia indispensabile per proteggere l’organismo dalle infezioni: in presenza di linfedema, la funzione di difesa viene indebolita, pertanto il paziente risulta più esposto e suscettibile alle infezioni.