INGREDIENTI
Ippocastano, Centella Asiatica, Rusco, Mirtillo Nero, Mentolo, Fieno Greco, Olio di ricino.
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CODICE PRODOTTO: VARISANA-NUTRIVARISTASI
CONSIGLIATO PER: Trattamento dermo cosmetico ad azione rinfrescante efficace per Linfedema, gambe gonfie , piedi pesanti e Varici. La sensazione di avere gambe pesanti ed affaticate è una percezione molto comune e può interessare sia uomini che donne. Nutrireuma sà che questa problematica, pur molto fastidiosa, può essere facilmente coadiuvata grazie all’utilizzo di prodotti specifici e formulati per donare un immediato sollievo. Grazie alla sinergia tra l’effetto barriera e la funzionalità dei suoi ingredienti attivi, aiuta la micro-circolazione e allevia le sensazioni di stanchezza e pesantezza delle gambe. Favorisce il drenaggio dei liquidi in eccesso e assicura un duraturo sollievo fornendo alle gambe una piacevole sensazione di freschezza.
NATURA DEL CONTENITORE: Box in cartone con Tubo con dosatore da 75 ml.
MODALITÀ D’USO: Uso topico con applicazione di 1/2 volte al giorno sulle zone interessate con un lieve massaggio fino a completo assorbimento del gel.
ATTIVO: Ippocastano, Centella Asiatica, Rusco, Mirtillo Nero, Mentolo, Fieno Greco, Olio di ricino.
L’ippocastano è un albero imponente, alto fino a 25 metri e dotato di una folta ed ampia chioma, produce frutti avvolti da ricci spinosi, che racchiudono da uno a quattro semi lucenti molto simili alle castagne. Tali frutti sono ricchi di sostanze chimiche dotate di azione antinfiammatoria, antiedemigena e vasocostrittrice e tra queste, ricordiamo l’escina, i tannini, i flavonoidi e le cumarine. L’escina, in particolare, ne rappresenta il principio attivo più importante tanto da rappresentare lo standard di riferimento; anche i flavonoidi, che rappresentano un insieme di sostanze universalmente note per le loro proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e vasoprotettive, ne contribuiscono alle proprietà terapeutiche. Gli estratti di ippocastano, dunque, sono preziosi alleati dei nostri vasi e vengono per questo ampiamente utilizzati in ambito proctologico. L’azione capillaro-protettiva e decongestionante viene utilizzata per dare sollievo a gambe pesanti, nelle condizioni di insufficienza venosa periferica e nelle sindromi flebitiche (questo perché l’aumento del tono delle vene si ripercuote positivamente sul ritorno venoso al cuore). Un minore ristagno di sangue in periferia significa gambe meno gonfie e pesanti e costituisce un ottima azione preventiva contro la cellulite. I sintomi dell’insufficienza venosa cronica o vene varicose includono la comparsa di un senso di pesantezza, gonfiore e prurito alle gambe, spesso accompagnato a crampi notturni. Dal momento che gli edemi alle gambe possono anche essere in stretta relazione con problemi cardiaci o renali, è buona regola consultare il medico prima di ricorrere se assunti per via orale a rimedi fai da te.
La Centella Asiatica, nota anche come “Erba della tigre” è una pianta spontanea dei luoghi umidi delle regioni tropicali e subtropicali (Madagascar, India) e le parti utilizzate sono date dalle foglie. L’azione terapeutica riguarda principalmente la circolazione sanguigna infatti stimola la sintesi di collagene ed è indicata come flebotonico negli stati di insufficienza venosa, varici, sindrome post-flebitica e complemento per la terapia della cellulite. Per uso esterno viene impiegata nella cura di ulcere e ragadi mentre in fitoterapia come rimedio per contrastare l’insufficienza venosa ( la sensazione di gambe pesanti ) e la fragilità capillare essendogli attribuite capacità di aumentare il tono venoso e di esercitare un’azione protettiva sulle pareti dei vasi sanguigni (in particolare, nei confronti delle pareti venose). Nella medicina popolare trova impiego come rimedio interno in caso di reumatismi e affezioni cutanee mentre, nella medicina tradizionale, viene utilizzata per favorire la guarigione delle ferite e delle piaghe . La medicina omeopatica la utilizza in caso di affezioni cutanee accompagnate da gonfiore e prurito, ulcere, cicatrici ipertrofiche. Generalmente è una pianta sicura e ben tollerata ma tuttavia, in alcuni casi in seguito all’utilizzo di preparati che la contengono, potrebbero manifestarsi irritazioni cutanee e reazioni di fotosensibilizzazione. Evitarne l’assunzione in caso d’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti ed anche in gravidanza o durante l’allattamento.
Il Rusco è una pianta arbustiva sempreverde tipica della macchia mediterranea che cresce spontanea in molte regioni dello Stivale. Si sviluppa con portamento cespuglioso e raggiunge un’altezza che va dai 30 agli 80 centimetri e le foglie sono lucide, fitte, rigide con le estremità molto pungenti. La pianta produce piccole infiorescenze verdastre, mentre i frutti, che raggiungono la piena maturazione in inverno, hanno la caratteristica forma a bacca di colore rosso vivo o scarlatto. Il suo nome volgare è ‘pungitopo‘ e deriva dall’abitudine di porre rametti di rusco intorno alle provviste alimentari per preservarle dai topi. Le principali proprietà benefiche attribuite al rusco sono collegate alla presenza di saponine steroliche (ruscogenina, neoruscogenina), oli essenziali e resine. Tradizione popolare a parte, queste sostanze svolgono una’azione vasoprotettrice su tutto l’apparato circolatorio e antinfiammatoria. Il rusco vantando, dunque, proprietà vasoprotettrici, venotoniche, antinfiammatorie ( psoriasi ), astringenti e diuretiche ed è quindi particolarmente consigliato come rimedio naturale per favorire e proteggere la circolazione venosa. Fornisce un ottimo aiuto in caso di edema e in generale per il trattamento e la cura di tutti i disturbi del microcircolo contrastando i sintomi dei crampi notturni, prurito, gonfiore e pesantezza alle gambe. Le preparazioni a base di rusco se non assunte in quantità eccessive non presentano nessun effetto collaterale invece da evitare ne è l’uso orale in caso di gravidanza e allattamento, o in soggetti affetti da ipertensione. Si consiglia di consultare sempre il medico di fiducia prima dell’uso.
Il mirtillo nero è un piccolo arbusto spontaneo, comunissimo nel sottobosco montano dell’emisfero settentrionale, dove cresce tra i 900 e i 1.500-1.800 metri ed i frutti del mirtillo sono di piccole dimensioni, forma sferica e colore tipicamente nero-azzurrognolo. Trova impiego in ambito fitoterapico a differenza del mirtillo rosso la cui applicazione principale rimane quella alimentare, dove vengono utilizzati per la preparazione di gustose gelatine e marmellate di frutta. Il mirtilli sono particolarmente ricchi di Antociani ( glicosidi dalle spiccate virtù antiossidanti ), Tannini catechinici ( sostanze dotate di attività vasocostrittrice e blandamente antinfiammatoria ), Vitamina C ( vitamina idrosolubile antiossidante necessaria alla formazione del collagene e al supporto immunitario ) e Pectine ( fibre alimentari solubili che fungono anche da prebiotico ). Il mirtillo è considerato un alimento nutraceutico molto efficace dotato di molte applicazioni e le più importanti sono: microcircolo e fragilità capillare, inestetismi e disturbi da insufficienza venosa, cellulite, ritenzione idrica, emorroidi, vene varicose, Faringiti ( infezioni della bocca e della gola ). Si consiglia di evitare ( se non per uso topico ) l’uso di estratti e altri prodotti da banco, sia a base di frutti che di foglie, in gravidanza e allattamento. Non si conoscono effetti collaterali legati all’assunzione di mirtillo.
Il Mentolo è il principio attivo contenuto nell’olio essenziale di menta (35-55%). Fortemente aromatico ed amaro, è particolarmente noto per le sue proprietà antisettiche, spasmolitiche ed anestetiche locali. Per uso topico, grazie alle ben note proprietà rinfrescanti e blandamente analgesiche (se applicato sulla pelle ne attenua la sensibilità provocando raffreddamento), è indicato inoltre per alleviare gli stati pruriginosi ed il mal di denti. A basse concentrazioni rientra nella composizione di vari unguenti, lozioni e profumi, grazie al caratteristico aroma e alla gradevole sensazione di freschezza lasciata sulla cute. Le inalazioni dei vapori sviluppatisi ponendo qualche goccia di soluzione alcolica di mentolo in acqua bollente, sono famose per la capacità di alleviare i disturbi bronchiali e le congestioni nasali; gode infatti di proprietà espettoranti e disinfettanti. L’utilizzo concentrato non è tuttavia scevro da controindicazioni ed effetti collaterali, tra i quali si annoverano rischi di sensibilizzazione allergica e dermatiti da contatto (per uso esterno), bruciori gastrici e perineali, nonché vomito, nausea e visione offuscata per uso interno.
Il Fieno Greco favorisce il controllo della Glicemia e del Colesterolo ed in letteratura esistono studi che attribuiscono all’estratto di semi proprietà ipo colesterolemizzanti e ipo trigliceridemizzanti. E’ stato inoltre dimostrato che i semi del fieno greco hanno la capacità di abbassare la glicemia, modulando l’assorbimento degli zuccheri. Entrambe queste caratteristiche sono legate all’abbondante presenza di fibre disidratate che, una volta giunte nell’intestino, assorbono acqua aumentando la motilità intestinale e riducendo, di conseguenza, l’assorbimento dei nutrienti. In svariate parti del mondo il fieno greco viene utilizzato anche come alimento mentre l’estratto di semi di fieno greco vanta proprietà ricostituenti.
L’Olio di Ricino è un olio vegetale ottenuto spremendo i semi della pianta di ricino e può essere ottenuto sia per pressatura che per estrazione con solventi ma soltanto il prodotto di prima spremitura (a freddo) viene utilizzato come medicinale, mentre il resto trova applicazione nel settore industriale. Nell’industria alimentare, viene utilizzato in vari additivi; alcuni esempi sono gli aromi dei dolciumi (ad esempio poliglicerolo polistinoleato o PGPR nel cioccolato) e gli inibitori della muffa nell’imballaggio. Viene da secoli indicato come lassativo, una purga dall’odore e dal sapore piuttosto sgradevoli. Ha una buona affinità per la cheratina, principale costituente di peli, capelli e unghie e per questo viene ampiamente utilizzato dall’industria cosmetica, principalmente come agente idratante; distribuito sulla pelle, infatti, forma un film che riduce fortemente l’evaporazione dell’acqua cutanea. E’ adattissimo anche per i capelli e ben noto per le proprietà rinforzanti, ristrutturanti, defaticanti e ammorbidenti. Molto denso e filmante, ma poco facile da usare puro per la poca spandibilità, alla lunga, tende comunque a seccarli, per cui va usato con parsimonia. E’ovviamente controindicato nel trattamento dei soggetti che presentano un’ipersensibilità di tipo allergico e specifico; è indispensabile fare attenzione a eventuali ingredienti supplementari dei prodotti a base di olio di ricino.
Ippocastano, Centella Asiatica, Rusco, Mirtillo Nero, Mentolo, Fieno Greco, Olio di ricino.
Non utilizzare in caso di ipersensibilità nota verso i componenti del prodotto. Non inpiegare vicino agli occhi, sulle mucose e solamente su cute integra. Utilizzare dopo almeno 30 minuti dall’applicazione di un altro dispositivo medico o farmaco. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. L’utilizzo di prodotti per uso topico può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione; nel caso in cui tali fenomeni dovessero manifestarsi è consigliato sospendere il trattamento e consultare il medico.
Metodo di conservazione: Conservare in luogo fresco ed asciutto e lontano dalla luce e non esporre ad una temperatura superiore ai 50°C. Il termine minimo di conservazione si riferisce al prodotto correttamente conservato,in confezione integra. Recipiente sotto pressione ma non infiammabile.
Il linfedema o Edema Linfatico è un ristagno di linfa nei vari distretti dell’organismo, espressione di un blocco o di una compromissione del sistema linfatico. Quello primario è causato da anomalie congenite a carico del sistema linfatico mentre il secondario può conseguire a patologie (adenopatie, diabete, linfangite, cellulite batterica, erisipela, filariosi linfatica) o derivare dalla rimozione chirurgica dei linfonodi (eseguita, per esempio, per asportare masse tumorali). Il sintomo più ricorrente del linfedema è il gonfiore ad un braccio o ad una gamba. Tra gli altri sintomi ricordiamo: alterazione della cromia della pelle, difficoltà a muovere l’arto colpito, pelle suscettibile alle infezioni, prurito e tensione della pelle. Non esiste una terapia completamente risolutiva. Per migliorare i sintomi del linfedema, è raccomandata la terapia complessa decongestiva ( linfodrenaggio, bendaggio, pressoterapia, tutori elastici) . La chirurgia è riservata ai casi di estrema gravità. E’ una condizione patologica caratterizzata da un anomalo ed esagerato accumulo di liquido linfatico in vari distretti dell’organismo. Più semplicemente, si definisce linfedema un qualsiasi ristagno di liquido nei tessuti, espressione di un blocco o di una compromissione del sistema linfatico. Il circolo linfatico è un importantissimo sistema naturale di difesa dell’organismo contro le infezioni, indispensabile, dunque, per rimuovere sostanze tossiche e liquidi che filtrano dai capillari sanguigni. La linfa, scorrendo lungo i vasi linfatici, viene veicolata nei linfonodi, che sono specifici centri di filtraggio adibiti alla depurazione della stessa. Il linfedema interessa tipicamente gli arti inferiori o superiori, nonostante possa verificarsi in qualsiasi parte del corpo, compresi genitali, viso, collo, torace, bacino e cavità orale. Quando il normale flusso linfatico viene ostacolato, il liquido si accumula, originando il tipico gonfiore che lo caratterizza e può portare a cambiamenti della pelle e dei tessuti. Segni e sintomi includono anche sensazione di pesantezza, tensione, indolenzimento o deficit funzionale dell’arto coinvolto. Ci sono molte sequele psicologiche e fisiche legate alla diagnosi. Il linfedema si verifica quando i vasi linfatici non sono in grado di drenare adeguatamente la linfa: in pratica, l’accumulo cronico e progressivo di liquido ricco di proteine all’interno dell’interstizio e del tessuto fibro-adiposo supera la capacità del sistema linfatico di trasportare il liquido.
In funzione della causa scatenate viene classificato in Primario (genetico) o Secondario (acquisito).
La causa scatenante del Primario risiede in anomalie congenite che si ripercuotono sul sistema linfatico. Questa variante si manifesta più frequentemente nelle donne e si distingue in più varianti ed in base all’età.
Linfedema primario congenito: rappresenta il 10-25% di tutte le forme di linfedema primario. Si tratta di una particolare forma di occlusione linfatica chiaramente evidente sin dalla nascita. Il congenito è una condizione tipica del sesso femminile, e tende a coinvolgere quasi esclusivamente le gambe. Si stima che il 2% delle forme congenite sia causato dalla malattia ereditaria di Milroy.
Linfedema primario precoce: è la forma più comune del primario (65-80%). Per definizione diventa clinicamente evidente dopo la nascita cioè prima dei 35 anni ed in genere, il paziente colpito, manifesta i primi sintomi durante la pubertà. Anche in questo caso, le donne sono più colpite rispetto ai maschi.
Linfedema primario tardo (o malattia di Meige): un soggetto affetto manifesta i primi sintomi dopo i 35 anni d’età. La forma tardiva rappresenta il 10% dei lindefemi primari.
Il Linfedema secondario come anticipa il termine stesso, è secondaria a svariate patologie; rappresenta perciò una disfunzione acquisita dei vasi linfatici, in origine sani e perfettamente funzionanti e colpisce indistintamente entrambi i sessi. La causa più frequente del Secondario è la filariosi linfatica, infezione a carico di linfonodi e vasi linfatici, provocata dal parassita Wuchereria bancrofti. Il linfedema secondario può essere causato anche da altre patologie come:
Adenopatie (o linfoadenopatie), Diabete, Intervento chirurgico per la cura del cancro alla gola, colom, utero, seno, prostata dei testicoli. Linfedema al collo e alla testa, agli arti inferiori, rimozione dei linfonodi ascellari, a livello del braccio, Linfangite, e cellulitebatterica. Invece nella Obesità patologica si manifesta a causa di un letterale “schiacciamento” dei vasi linfatici e dei linfonodi. Da quanto detto, è facilmente comprensibile come l’efficienza del sistema linfatico sia indispensabile per proteggere l’organismo dalle infezioni: in presenza di linfedema, la funzione di difesa viene indebolita, pertanto il paziente risulta più esposto e suscettibile alle infezioni.