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AMINOVITA

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CODICE PRODOTTO: NUTRIARTICOLAZIONI

CONSIGLIATO PER: Problemi osteo-articolari , reumatici, Artrite, Condropatie in genere e per problemi alla cartilagine sia da usura che da traumi. Efficace nella difficoltà di deambulazione e come antinfiammatorio articolare.

A COSA SERVE: Con il termine Condroprotettori vengono raggruppati integratori e farmaci capaci di contrastare i processi artrosici degenerativi, favorendo la normalizzazione della cartilagine articolare e del liquido sinoviale in cui è immersa e da cui trae nutrimento e protezione. Più in particolare sono dei composti capaci di stimolare la produzione delle cellule cartilaginee inibendone la degradazione delle stesse. Gli agenti condroprotettori sono consigliati nella terapia conservativa dell’artrosi, che a tutt’oggi, specie negli stadi avanzati, rimane una malattia irreversibile, ma che, grazie a questi integratori può essere rallentata o contrastata con benefici alla qualità della vita.

NATURA DEL CONTENITORE: 
Confezione da 20 stick pack in gel da 15 ml. Contenuto netto 300 ml. La confezione permette la terapia per 20 Giorni.
Confezione da 60 stick pack in gel da 15 ml. Contenuto netto 900 ml. La confezione permette la
terapia per due Mesi.

MODALITÀ D’USO: Si consiglia di assumere preferibilmente a colazione, da bere tal e quale o diluito in un bicchiere d’acqua da 100 ml per una dose giornaliera di uno Stick pack. La confezione pertanto assicura una terapia per 20 giorni; consultare il medico per la durata della terapia.

ATTIVO: Articomplex, Glucosamina Solfato, MSM, Acido Ialuronico, Zinco, Zenzero, Manganese e Vitamina B12. Per Info complete consultare la scheda INGREDIENTI.

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Informazioni aggiuntive

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20 stick, 60 stick

INGREDIENTI

Articomplex 1500 mg, Glucosamina Solfato 500 mg, MSM 300 mg, Acido Ialuronico 100 mg, Zinco 15 mg, Zenzero estratto secco 10 mg, Manganese 5 mg e Vitamina B12 500mgg.

AVVERTENZE

Non superare la dose massima giornaliera. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Controindicato se in caso di ipersensibilità ai principi attivi, durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno. La Glucosamina Solfato in quanto derivati da crostacei potrebbe essere allergenica per alcuni pazienti, Glutine e Glucosio non presenti nel prodotto.

Metodo di conservazione: Conservare in luogo fresco ed asciutto e lontano dalla luce. Il termine minimo di conservazione di 36 mesi si riferisce al prodotto correttamente conservato, in confezione integra.

APPROFONDIMENTI

Gli Aminoacidi sono componenti vitali per l’oganismo e la loro funzione primaria è quella di intervenire nella sintesi proteica, necessaria per far fronte ai processi di rinnovamento cellulare dell’organismo. Oltre a questa funzione, detta “plastica”, hanno anche una modesta ma non trascurabile importanza nella produzione energetica come la Creatina (utile per incrementare capacità e potenza anaerobica) e la Carnitina che facilita il trasporto dei lipidi all’interno del mitocondrio. Sono le sostanze di base che costituiscono le proteine caratterizzate da una precisa sequenza di “mattoni” di amminoacidi. Alcuni sono prodotti dall’organismo trasformando gli alimenti, altri, che l’organismo non riesce a sintetizzare, devono essere assunti direttamente con il cibo: un’alimentazione varia ed equilibrata è in grado di assicurare la giusta proporzione degli amminoacidi necessari. Le proteine sono essenziali nel metabolismo cellulare, nel rinnovamento dei tessuti e sono adibite al trasporto dei nutrienti. Hanno anche un ruolo fondamentale nella difesa del sistema immunitario: gli anticorpi, ad esempio, che combattono i microrganismi nocivi, sono proteine. Gli aminoacidi, di conseguenza, sono ugualmente fondamentali alla sopravvivenza dell’individuo e senza di loro, non avremmo le proteine. A seconda della loro struttura, della loro funzione e in base alla capacità del corpo umano (o meno) di produrli, sono suddivisi in diverse categorie.In natura, a oggi conosciamo 20 aminoacidi proteinogenici (letteralmente, che creano le proteine) e sono divisi in tre macrocategorie: gli aminoacidi essenziali, condizionatamente essenziali e non essenziali.
Gli aminoacidi essenziali sono otto, non sono prodotti dall’organismo e perciò vanno assunti attraverso l’alimentazione. Sono Fenilalanina, Treonina, Triptofano, Metionina, Lisina, Leucina, Isoleucina e Valina. In fase di crescita si aggiungono anche l’Istidina e l’Arginina. Si trovano in diversi alimenti, sono presenti in alimenti di origine animale come l’uovo, la carne, il pesce, i latticini ma carenti invece in cereali e legumi. Si consiglia l’abbinamento di cereali e legumi per ottimizzarne il corretto apporto per la sintesi proteica (come ad esempio pasta e fagioli, zuppa di farro o orzo e legumi).
Gli aminoacidi condizionatamente essenziali sono quelli che, in certe situazioni fisiopatologiche come infezioni o patologie specifiche, possono non essere sintetizzati adeguatamente dall’organismo, e vanno quindi integrati con la dieta. Sono l’Arginina (precursore della Creatina), Glicina (costituisce il collagene), Glutamina (tra le altre cose, stimola la formazione di proteine), Prolina (interviene nella riparazione dei tessuti), Taurina (agisce nel processo di crescita di muscoli, sistema nervoso e sistema cardiovascolare). Quest’ultima è presente solo nella carne e nei derivati animali.
Gli aminoacidi non essenziali e cioè quelli che possono essere sintetizzati nelle cellule da prodotti contenenti carbonio, ossigeno, azoto e idrogeno, sono: Alanina, Acido aspartico, Asparagina (questi due sono contenuti, come si evince dal nome, dall’asparago), Acido Glutammico, Glicina, Prolina, Serina, Tirosina, Istidina e Glutammina.

L’artrosi, chiamata anche osteoartrosi o meno correttamente osteoartrite, è una malattia cronica che colpisce le articolazioni (artropatia). Si tratta di una patologia di tipo degenerativo, in quanto porta alla progressiva perdita delle normali componenti anatomiche che formano le articolazioni. In Italia, ne soffrono più di 4 milioni di individui, colpisce soprattutto le persone anziane e le articolazioni più frequentemente interessate dall’artrosi sono: la colonna vertebrale, l’anca, il ginocchio, le dita delle mani e dei piedi. L’artrosi interessa prevalentemente il rachide (le vertebre) e le articolazioni degli arti, ed è caratterizzata dalla perdita della cartilagine articolare, che viene sostituita da nuovo tessuto osseo; ciò provoca dolore ed una limitazione nei movimenti. La prevalenza dell’artrosi è direttamente correlata all’età: è presente nella maggioranza degli esseri umani al quarantesimo anno di età e nella quasi totalità dei settantenni, con un picco di massima incidenza fra i 75 ed i 79 anni. Nonostante solo una minoranza degli affetti lamenti disturbi, l’osteoartrosi è di gran lunga la causa più importante di dolore e di invalidità per malattie articolari. Prima dei 45 anni è più colpito il sesso maschile, dopo tale età il sesso femminile e la prevalenza delle lesioni aumenta con l’aumentare dell’età. Lo scheletro umano è formato da numerose ossa (circa 208) che vengono classificate, a seconda della dimensione, in ossa lunghe, brevi e piatte. Le ossa sono organi statici e devono articolarsi tra loro per rendere possibile il movimento. Questa unione tra i vari segmenti ossei viene chiamata articolazione.

Le ossa dello scheletro umano sono connesse per mezzo di diversi tipi di articolazione: immobili (sinartrosi), semimobili (anfiartrosi) e mobili (diartrosi). Le sinartrosi, che uniscono le ossa del cranio, non permettono alcun movimento. Le articolazioni mobili o semimobili si differenziano per la forma e per i tipi di movimenti consentiti. Le trocleartrosi (le articolazioni del ginocchio o del gomito) assicurano i movimenti di flessione ed estensione su un solo piano; le enartrosi (quelle della spalla e dell’anca) permettono movimenti liberi in tutte le direzioni; le artrodie, che uniscono le ossa del carpo nella mano e del tarso nel piede, permettono soltanto piccoli movimenti di flesso estensione. Ogni “articolazione” mobile è formata dalle cartilagini periferiche delle ossa; da uno spazio tra di esse ripieno di liquido (liquido sinoviale), da una capsula articolare e dai tendini.

La cartilagine articolare è soffice, compressibile, estensibile e deformabile. Il liquido sinoviale ha funzione ammortizzante e nutriente, facilita lo scorrimento tra le due superfici articolari e viene secreto dalla membrana sinoviale. La capsula articolare è formata da tessuto connettivo che riveste completamente i due segmenti ossei esterni. Muscoli e tendini insieme alla capsula articolare consentono di aumentare la stabilità dell’articolazione. Come abbiamo detto in precedenza l’artrosi interessa soprattutto la cartilagine articolare che è un tessuto elastico di colore bianco perlaceo, formato da cellule tondeggianti, i condrociti che secernono una sostanza costituita da fibre elastiche e collagene. E’ formata principalmente da acqua ed è priva di sali minerali. Il tessuto cartilagineo è poco vascolarizzato in quanto carente di capillari sanguigni. ll nutrimento dei condrociti avviene tramite il fenomeno della diffusione, un processo lento e molto meno efficace della circolazione sanguigna. Le capacità rigenerative di questo tessuto sono bassissime. Il liquido sinoviale è a diretto contatto con la cartilagine articolare e oltre ad ammortizzare i movimenti ne assicura il nutrimento. Il liquido sinoviale è in continuo scorrimento dentro l’articolazione: a seconda dei movimenti e dei carichi viene assorbito o rilasciato dalle cartilagini e dalle membrane presenti, che funzionano come delle spugne.

Il dolore è un sintomo che rappresenta il mezzo tramite il quale l’organismo segnala la presenza di un danno ai tessuti. Scientificamente è definito come un’esperienza soggettiva sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tessutale in atto o potenziale. La componente legata alla percezione, è la componente sensoriale vera e propria. Avviene tramite il trasporto di un segnale nervoso dalla sede in cui vi è un danno tissutale fino al sistema nervoso centrale (encefalo) dove avviene il riconoscimento e la percezione dello stimolo dolorifico. La componente emotiva è uno stimolo dolorifico che evoca a livello cerebrale un’emozione collegata all’esperienza del dolore ed è una componente prettamente psicologica collegata all’esperienza della sensazione spiacevole legata al dolore. La percezione del dolore quindi è molto variabile da persona a persona a seconda dei trascorsi emotivi, delle esperienze pregresse e del contesto sociale. Il dolore è una forma di difesa del nostro organismo; la percezione del dolore permette di segnalare una lesione o un’alterazione di un tessuto del corpo. Si tratta quindi di un importantissimo campanello d’allarme del corpo umano che permette alla persona di rendersi conto di essere di fronte ad un problema. Il dolore può essere classificato in tre differenti forme; Dolore somatico che è un dolore che origina a livello periferico da stimoli nocicettivi, principalmente di cute e mucose, ma anche di legamenti, ossa, muscoli. Il segnale nervoso è trasportato attraverso i nervi da particolari tipi di fibre nervose che lo rendono un dolore netto o sordo. Questa forma di dolore è facilmente localizzabile dal paziente che riesce ad identificare con precisione la zona interessata. Dolore viscerale che è un dolore che deriva da stimoli originati a livello degli organi interni, difficilmente localizzabile dal paziente, che riferisce una sensazione spiacevole ma indefinita, spesso di carattere crampiforme. Tale dolore viene spesso anche percepito a livello cutaneo molto distanziato rispetto al distretto di origine del danno a causa della coesistenza di tipi diversi di fibre nervose. Dolore neuropatico che deriva da un danno diretto alle strutture che trasportano il segnale nervoso e cioè recettori periferici, nervi, strutture del sistema nervoso centrale. Il dolore neuropatico è descritto dal paziente come intenso ed è spesso accompagnato da un deficit sensitivo della zona interessata. Dal punto di vista prettamente temporale il dolore può essere suddiviso in dolore acuto e dolore cronico. Il dolore acuto è un dolore generalmente intenso, ma di breve durata. Ha spesso un evidente rapporto di causa effetto. Il dolore cronico invece è un dolore persistente nel tempo ed è da considerare esso stesso come una malattia. Tra le cause vi sono malattie croniche (tumori, artrite, diabete), lesioni tissutali permanenti (ernie discali, rotture di legamenti) e patologie neurologiche. Spesso il dolore cronico ha una forte componente psicologica, per cui ciò che viene percepito dal paziente è in realtà sproporzionato rispetto al danno esistente.

Gli Antidolorifici sono dispositivi impiegati per contrastare il dolore di diversa natura ed entità e pur essendo efficaci nel ridurre o eliminare il dolore, questi farmaci in genere non risolvono la causa che ha portato all’insorgenza dello stimolo doloroso. Diversi medicinali antidolorifici sono farmaci da banco (OTC) o farmaci senza obbligo di prescrizione medica (SOP) che si possono liberamente acquistare sia in farmacia, per altri, invece, è necessario avere la ricetta medica per procedere all’acquisto. Il consulto con il proprio medico è sempre indicato prima di assumere qualsivoglia antidolorifico, anche se acquistabile senza ricetta medica. Questo perché è molto importante individuare la causa scatenante lo stimolo doloroso al fine di trattarla correttamente e intervenire in maniera appropriata. Come già detto, gli antidolorifici sono dispositivi che vengono impiegati in terapia per contrastare stimoli dolorosi aventi svariata origine e gravità (lieve, moderata o severa). Gli antidolorifici agiscono – ognuno con un proprio meccanismo d’azione – andando ad interferire con i sistemi coinvolti nella comparsa e/o nella trasmissione del dolore. In un certo senso, si potrebbe dire che i farmaci antidolorifici “spengono” lo stimolo doloroso, aiutando il paziente a ritrovare sollievo, anche nell’ambito del trattamento globale che prevede la risoluzione della causa scatenante. Appartengono al gruppo degli antidolorifici le seguenti classi di farmaci: I FANS o farmaci antinfiammatori non steroidei; gli analgesici-antipiretici e gli analgesici oppioidi.