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contenuto | 30 compresse, 60 compresse |
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23,50€ – 46,00€
CODICE PRODOTTO: ARTRALIX
CONSIGLIATO PER: Problemi osteo-articolari, reumatici (Artrosi), Condropatie in genere e per problemi alla cartilagine sia da usura che da traumi. Efficace nella difficoltà di deambulazione e come antinfiammatorio articolare.
A COSA SERVE: Con il termine Condroprotettori vengono raggruppati integratori e farmaci capaci di contrastare i processi artrosici degenerativi, favorendo la normalizzazione della cartilagine articolare e del liquido sinoviale in cui è immersa e da cui trae nutrimento e protezione. Più in particolare sono dei composti capaci di stimolare la produzione delle cellule cartilaginee inibendone la degradazione delle stesse. Gli agenti condroprotettori sono consigliati nella terapia conservativa dell’artrosi, che a tutt’oggi, specie negli stadi avanzati, rimane una malattia irreversibile, ma che , grazie a questi integratori, può essere rallentata o contrastata con benefici alla qualità della vita.
NATURA DEL CONTENITORE:
Confezione da 30 capsule da 1300mg: Peso netto 39 gr. La confezione da 30 cp. permette la terapia per 1 Mese con l’assunzione di una compressa al giorno mentre di 15 Giorni per due compresse.
Confezione da 60 capsule da 1300 mg. Peso netto 78 gr. La confezione da 60 cp. permette la terapia per 2 Mesi con l’assunzione di una compressa al giorno mentre di 1 Mese per due compresse al giorno.
MODALITÀ D’USO: Si consiglia di assumere con acqua preferibilmente a stomaco pieno per una dose giornaliera di una/due compresse (salvo diverse indicazioni) con ciclo medio consigliato due/tre mesi.
ATTIVO: Glucosamina, Condroitina Solfato, MSM, Vitamina E, Manganese. Per Info complete consultare la scheda INGREDIENTI.
La Glucosamina Solfato, essendo un importante componente della cartilagine articolare, contribuisce a mantenerla integra. E’ un tessuto che agisce come un cuscinetto ammortizzatore proteggendo le estremità articolari delle ossa dall’attrito. Nell’artrosi e nell’artrite la cartilagine si presenta assottigliata o lacerata provocando quindi, infiammazione, con relativo dolore articolare.
La Glucosamina è anche un componente della Cheratina solfato e dell’Acido ialuronico, anch’essi presenti nella cartilagine articolare e nel liquido sinoviale che lubrifica le articolazioni. Viene prodotta a partire dai gusci di crostacei o dalla fermentazione del grano, oppure sintetizzata in laboratorio.
E’ indicata per il trattamento delle artrosi o osteoartriti primarie e secondarie, viene generalmente assunta per via orale e la dose giornaliera max è di 1500 mg. Sotto forma di integratore da sola o in combinazione con Condroitina o Metilsulfonilmetano (MSM) è ampiamente usata per il trattamento dell’artrosi e, più in generale, per attenuare il dolore, la rigidità e migliorare la funzione articolare. I tempi impiegati per ottenere benefici sono leggermente maggiori rispetto ai comuni farmaci antidolorifici o antinfiammatori ma gli effetti collaterali sono molto più contenuti o praticamente nulli.
La Condroitina Solfato è una macromolecola che si trova principalmente nella cartilagine, nei tendini, nella pelle e nel del tessuto osseo. La sua funzione fisiologica è quella di mantenere l’elasticità della cartilagine stessa.
Quanto tende a decrescere il contenuto intrarticolare di Condroitina, Acido ialuronico e altre molecole come la Glucosamina, l’articolazione perde le normali proprietà infiammandosi.
La Condroitina solfato contenuta nelle preparazioni commerciali viene estratta dalla cartilagine di bovino o di squalo ed è considerata nel mondo dell’integrazione nutrizionale come prezioso rimedio per le articolazioni infiammate migliorandone, se interessate da eventi flogistici come l’osteoartrite, la funzionalità e prevenendone la degenerazione.
E’ indicata per la cura dei disturbi (sintomi) causati dall’artrosi (o osteoartrite) del ginocchio e dell’anca ed è ampiamente usata per attenuare il dolore e la rigidità articolare. La sua attività è complementare a quella della Glucosamina e per questo le due sostanze vengono spesso assunte in combinazione.
I tempi impiegati per ottenere benefici possono risultare leggermente più lunghi rispetto ai comuni farmaci antidolorifici o antinfiammatori ma gli effetti collaterali sono molto più contenuti o praticamente nulli.
Il Metilsulfonilmetano o più semplicemente MSM è un un composto organico contenente zolfo ed utilizzato nel trattamento conservativo dell’artrosi.
E’ naturalmente presente in varie alimenti di origine vegetale e nella piante. Fonti alimentari di zolfo sono cipolla, aglio, noci, cavoli, cavolfiori, ravanelli, il tuorlo d’uovo e le cosiddette acque solforate.
Le proprietà nutraceutiche derivano dal fatto che ha il contenuto in zolfo in forma biodisponibile che ne facilita un rapido assorbimento nell’organismo. Lo zolfo è un componente essenziale delle cellule viventi, in un adulto di 70 Kg troviamo circa 140 grammi di zolfo.
Caratterizzato per le proprietà antinfiammatorie e condro protettrici grazie allo stimolo sulla sintesi della cartilagine articolare, contribuisce a ridurre il dolore e l’infiammazione aumentando la mobilità dell’articolazione artrosica ed inibendo ulteriori danni cartilaginei.
L’MSM è sinergico alla Glucosamina ed alla Condroitina solfato infatti a tal proposito si ritiene che, oltre al possibile stimolo sulla sintesi della cartilagine articolare, possa agire contribuendo a stabilizzare le membrane cellulari, a rallentare o fermare la perdita di cellule danneggiate ed a neutralizzare i radicali liberi che innescano l’infiammazione.
Il Manganese è necessario per il corretto funzionamento dell’apparato scheletrico perché interviene nel processo di crescita delle ossa e per la formazione del liquido sinoviale. Quando sia necessaria una azione riparatrice in presenza di forme artritiche serie, il manganese contribuisce ad innescare il ciclo virtuoso di ricostruzione.
La Vitamina E: Le Vitamine ( 13 tuttora le conosciute), sono indispensabili alla vita e, rientrano nella categoria dei micronutrienti e ne sono necessarie piccolissime quantità (milligrammi o microgrammi) per soddisfare le richieste biologiche dell’organismo. Sebbene alcune di esse siano prodotte autonomamente dal nostro corpo, la maggior parte dev’essere necessariamente introdotta attraverso l’alimentazione e visto che le quantità prodotte sono infatti irrisorie abbiamo la necessità di assumerle con alimenti di origine vegetale che rappresentano la risorsa vitaminica più importante per l’uomo. Quando l’apporto di vitamine non è sufficiente per soddisfare le esigenze dell’organismo, potrebbe rivelarsi utile ricorrere all’integrazione con specifici integratori alimentari ma và precisato, tuttavia, che essi dovrebbero essere utilizzati solo se effettivamente necessari. Inoltre, sarebbe opportuno chiedere comunque il consiglio preventivo del proprio medico, a maggior ragione se si soffre di particolari disturbi o malattie, se si stanno assumendo farmaci o altri prodotti di qualsiasi tipo e/o se ci si trova in condizioni “particolari” (ad esempio, gravidanza, allattamento al seno, ecc.)
La Vitamina E è un antiossidante liposolubile che protegge le membrane cellulari dallo stress ossidativo contribuendo al mantenimento di una pelle normale. Si trova soprattutto negli alimenti di origine vegetale e la carenza è molto rara, se non dovuta a un difetto genetico metabolico.
contenuto | 30 compresse, 60 compresse |
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Glucosamina 400 mg, Condritina Solfato 400 mg , MSM 50 mg , Vitamina E 2,5 mg, Manganese 2,5 mg. Valori riferiti all’assunzione di una compressa.
Non superare la dose massima giornaliera. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Controindicato se in caso di ipersensibilità ai principi attivi, durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno. La Glucosamina e la Condroitina Solfato in quanto derivati da crostacei potrebbero essere degli allergeni per alcuni pazienti. Glutine e Glucosio non presenti nel prodotto.
Metodo di conservazione: Conservare in luogo fresco ed asciutto e lontano dalla luce. Il termine minimo di conservazione si riferisce al prodotto correttamente conservato, in confezione integra.
L’artrosi, chiamata anche osteoartrosi o meno correttamente osteoartrite, è una malattia cronica che colpisce le articolazioni (artropatia). Si tratta di una patologia di tipo degenerativo, in quanto porta alla progressiva perdita delle normali componenti anatomiche che formano le articolazioni. In Italia, ne soffrono più di 4 milioni di individui, colpisce soprattutto le persone anziane e le articolazioni più frequentemente interessate dall’artrosi sono: la colonna vertebrale, l’anca, il ginocchio, le dita delle mani e dei piedi. L’artrosi interessa prevalentemente il rachide (le vertebre) e le articolazioni degli arti, ed è caratterizzata dalla perdita della cartilagine articolare, che viene sostituita da nuovo tessuto osseo; ciò provoca dolore ed una limitazione nei movimenti. La prevalenza dell’artrosi è direttamente correlata all’età: è presente nella maggioranza degli esseri umani al quarantesimo anno di età e nella quasi totalità dei settantenni, con un picco di massima incidenza fra i 75 ed i 79 anni. Nonostante solo una minoranza degli affetti lamenti disturbi, l’osteoartrosi è di gran lunga la causa più importante di dolore e di invalidità per malattie articolari. Prima dei 45 anni è più colpito il sesso maschile, dopo tale età il sesso femminile e la prevalenza delle lesioni aumenta con l’aumentare dell’età. Lo scheletro umano è formato da numerose ossa (circa 208) che vengono classificate, a seconda della dimensione, in ossa lunghe, brevi e piatte. Le ossa sono organi statici e devono articolarsi tra loro per rendere possibile il movimento. Questa unione tra i vari segmenti ossei viene chiamata articolazione.
Le ossa dello scheletro umano sono connesse per mezzo di diversi tipi di articolazione: immobili (sinartrosi), semimobili (anfiartrosi) e mobili (diartrosi). Le sinartrosi, che uniscono le ossa del cranio, non permettono alcun movimento. Le articolazioni mobili o semimobili si differenziano per la forma e per i tipi di movimenti consentiti. Le trocleartrosi (le articolazioni del ginocchio o del gomito) assicurano i movimenti di flessione ed estensione su un solo piano; le enartrosi (quelle della spalla e dell’anca) permettono movimenti liberi in tutte le direzioni; le artrodie, che uniscono le ossa del carpo nella mano e del tarso nel piede, permettono soltanto piccoli movimenti di flesso estensione. Ogni “articolazione” mobile è formata dalle cartilagini periferiche delle ossa; da uno spazio tra di esse ripieno di liquido (liquido sinoviale), da una capsula articolare e dai tendini.
La cartilagine articolare è soffice, compressibile, estensibile e deformabile. Il liquido sinoviale ha funzione ammortizzante e nutriente, facilita lo scorrimento tra le due superfici articolari e viene secreto dalla membrana sinoviale. La capsula articolare è formata da tessuto connettivo che riveste completamente i due segmenti ossei esterni. Muscoli e tendini insieme alla capsula articolare consentono di aumentare la stabilità dell’articolazione. Come abbiamo detto in precedenza l’artrosi interessa soprattutto la cartilagine articolare che è un tessuto elastico di colore bianco perlaceo, formato da cellule tondeggianti, i condrociti che secernono una sostanza costituita da fibre elastiche e collagene. E’ formata principalmente da acqua ed è priva di sali minerali. Il tessuto cartilagineo è poco vascolarizzato in quanto carente di capillari sanguigni. ll nutrimento dei condrociti avviene tramite il fenomeno della diffusione, un processo lento e molto meno efficace della circolazione sanguigna. Le capacità rigenerative di questo tessuto sono bassissime. Il liquido sinoviale è a diretto contatto con la cartilagine articolare e oltre ad ammortizzare i movimenti ne assicura il nutrimento. Il liquido sinoviale è in continuo scorrimento dentro l’articolazione: a seconda dei movimenti e dei carichi viene assorbito o rilasciato dalle cartilagini e dalle membrane presenti, che funzionano come delle spugne.
Il dolore è un sintomo che rappresenta il mezzo tramite il quale l’organismo segnala la presenza di un danno ai tessuti. Scientificamente è definito come un’esperienza soggettiva sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tessutale in atto o potenziale. La componente legata alla percezione, è la componente sensoriale vera e propria. Avviene tramite il trasporto di un segnale nervoso dalla sede in cui vi è un danno tissutale fino al sistema nervoso centrale (encefalo) dove avviene il riconoscimento e la percezione dello stimolo dolorifico. La componente emotiva è uno stimolo dolorifico che evoca a livello cerebrale un’emozione collegata all’esperienza del dolore ed è una componente prettamente psicologica collegata all’esperienza della sensazione spiacevole legata al dolore. La percezione del dolore quindi è molto variabile da persona a persona a seconda dei trascorsi emotivi, delle esperienze pregresse e del contesto sociale. Il dolore è una forma di difesa del nostro organismo; la percezione del dolore permette di segnalare una lesione o un’alterazione di un tessuto del corpo. Si tratta quindi di un importantissimo campanello d’allarme del corpo umano che permette alla persona di rendersi conto di essere di fronte ad un problema. Il dolore può essere classificato in tre differenti forme; Dolore somatico che è un dolore che origina a livello periferico da stimoli nocicettivi, principalmente di cute e mucose, ma anche di legamenti, ossa, muscoli. Il segnale nervoso è trasportato attraverso i nervi da particolari tipi di fibre nervose che lo rendono un dolore netto o sordo. Questa forma di dolore è facilmente localizzabile dal paziente che riesce ad identificare con precisione la zona interessata. Dolore viscerale che è un dolore che deriva da stimoli originati a livello degli organi interni, difficilmente localizzabile dal paziente, che riferisce una sensazione spiacevole ma indefinita, spesso di carattere crampiforme. Tale dolore viene spesso anche percepito a livello cutaneo molto distanziato rispetto al distretto di origine del danno a causa della coesistenza di tipi diversi di fibre nervose. Dolore neuropatico che deriva da un danno diretto alle strutture che trasportano il segnale nervoso e cioè recettori periferici, nervi, strutture del sistema nervoso centrale. Il dolore neuropatico è descritto dal paziente come intenso ed è spesso accompagnato da un deficit sensitivo della zona interessata. Dal punto di vista prettamente temporale il dolore può essere suddiviso in dolore acuto e dolore cronico. Il dolore acuto è un dolore generalmente intenso, ma di breve durata. Ha spesso un evidente rapporto di causa effetto. Il dolore cronico invece è un dolore persistente nel tempo ed è da considerare esso stesso come una malattia. Tra le cause vi sono malattie croniche (tumori, artrite, diabete), lesioni tissutali permanenti (ernie discali, rotture di legamenti) e patologie neurologiche. Spesso il dolore cronico ha una forte componente psicologica, per cui ciò che viene percepito dal paziente è in realtà sproporzionato rispetto al danno esistente.
Gli Antidolorifici sono dispositivi impiegati per contrastare il dolore di diversa natura ed entità e pur essendo efficaci nel ridurre o eliminare il dolore, questi farmaci in genere non risolvono la causa che ha portato all’insorgenza dello stimolo doloroso. Diversi medicinali antidolorifici sono farmaci da banco (OTC) o farmaci senza obbligo di prescrizione medica (SOP) che si possono liberamente acquistare sia in farmacia, per altri, invece, è necessario avere la ricetta medica per procedere all’acquisto. Il consulto con il proprio medico è sempre indicato prima di assumere qualsivoglia antidolorifico, anche se acquistabile senza ricetta medica. Questo perché è molto importante individuare la causa scatenante lo stimolo doloroso al fine di trattarla correttamente e intervenire in maniera appropriata. Come già detto, gli antidolorifici sono dispositivi che vengono impiegati in terapia per contrastare stimoli dolorosi aventi svariata origine e gravità (lieve, moderata o severa). Gli antidolorifici agiscono – ognuno con un proprio meccanismo d’azione – andando ad interferire con i sistemi coinvolti nella comparsa e/o nella trasmissione del dolore. In un certo senso, si potrebbe dire che i farmaci antidolorifici “spengono” lo stimolo doloroso, aiutando il paziente a ritrovare sollievo, anche nell’ambito del trattamento globale che prevede la risoluzione della causa scatenante. Appartengono al gruppo degli antidolorifici le seguenti classi di farmaci: I FANS o farmaci antinfiammatori non steroidei; gli analgesici-antipiretici e gli analgesici oppioidi.