Cos'è il Triptofano?

Il Triptofano è un amminoacido chiave nella sintesi proteica dell’organismo umano e rappresenta il punto di partenza per la produzione di alcune sostanze biologiche come la serotonina e la niacina. La serotonina è un neuro trasmettitore sostanzialmente eccitatorio noto anche come “ormone del buonumore” che viene convertita in melatonina (importantissima nella regolazione del ciclo sonno-veglia).

Le patologie su cui ha degli effetti benefici sono molteplici tra cui: insonnia, depressione, ansia, cefalea, fibromialgia, malattia di Parkinson, inoltre è un anoressizzante (inibitore dell’appetito, in particolar modo del bisogno smodato di dolciumi).

Nei disturbi del sonno come integratore si è dimostrato un buon ipnoinducente (sostanza in grado di indurre il sonno) riducendone il tempo di attesa, delle riduzioni notturne ed aumentandone la durata. Essendo precursore biochimico della serotonina ha riconosciute capacità di agire in caso di aspetti depressivi, alcune ricerche suggeriscono che l’integrazione possa avere effetti positivi paragonabili a quelli di alcuni farmaci in uso.

Data la nostra incapacità di sintetizzarlo autonomamente, il triptofano dev’essere assunto attraverso gli alimenti; ne sono ricchi i legumi, le carni, il pesce, i latticini, le uova, il cioccolato, le arachidi, lo yogurt, la ricotta, l’alga spirulina ed i semi di sesamo. Il fabbisogno quotidiano nell’adulto è stimato in 250-425 mg. e per citare qualche esempio, se ne trovano ben 560 mg in 100 grammi di parmigiano reggiano e 240 mg in un etto di pollo che quindi, se assunti, ne suppliscono al normale fabbisogno.

Negli ultimi anni, tuttavia, nel tentativo di aumentare la serotonina a livello cerebrale e quindi ottenere un miglioramento del tono dell’umore e/o dell’insonnia, se ne è registrato un abuso in dosi ben superiori al fabbisogno nutrizionale. Tale pratica non ne aumenta la concentrazione solo a livello cerebrale ma anche a livello intestinale dando luogo a effetti collaterali indesiderati. Si raccomanda di NON sostituire spontaneamente la terapia farmacologica classica con integratori a base di 5-idrossitriptofano. Se ne sconsiglia altresì l’uso in associazione (salvo diversa prescrizione medica) con farmaci antidepressivi o sedativo-ipnotici perché in grado di potenziarne l’effetto o causare un eccessivo aumento dei livelli cerebrali di serotonina.