Cos'è la Curcuma?

La Curcuma è una radice da cui si ricava la curcumina, pigmento vegetale di colore giallo-arancio acceso, che venne isolata per la prima volta dai rizomi della curcuma nel 1815 da Vogel e Pelletier. Appartiene al gruppo dei curcuminoidi e dal punto di vista chimico-nutrizionale è classificata tra i fenoli (più precisamente polifenoli) e vanta una serie di pregi metabolici a dir poco significativi. La radice è sfruttata nella cucina indiana e asiatica per preparare il curry e varie salse tipiche locali mentre in medicina ayurvedica è utilizza da molti secoli per il trattamento di una grande varietà di disturbi. Per riassumere, le destinazioni più frequenti sono: Integratore alimentare o rinforzo dietetico; Additivo alimentare o cosmetico e Aromatizzante per gli alimenti. Sembrerebbe esercitare funzioni: Antiossidanti, proteggendo le strutture cellulari dagli effetti lesivi dei radicali liberi dell’ossigeno ed Antinfiammatorie, riducendo l’espressione di enzimi coinvolti nello sviluppo della reazione infiammatoria . Per questi motivi vengono impiegati nell’ambito di: Trattamento delle patologie infiammatorie, anche ad andamento cronico; Prevenzione dell’invecchiamento e delle patologie ossidative; Gestione della patologia artrosica e artritica; Prevenzione delle patologie neurodegenerative, Detossificazione da sostanze tossiche ed Epato-protezione. Con una molecola scarsamente biodisponibile quando assunta per via orale le sue possiblità d’impiego pratico sono limitate dallo scarso assorbimento intestinale e dalla rapida metabolizzazione a livello epatico. La combinazione con piccole quantità di piperina,alcaloide estratto dal pepe nero, ne aumentano sensibilmente l’assorbimento e ne riducono l’inattivazione epatica, consentendo di raggiungere elevate concentrazioni ematiche del principio attivo anche con somministrazioni di quantità relativamente basse di estratto. L’uso di curcumina e curcuminoidi è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo, litiasi biliare e patologie ostruttive delle vie biliari inoltre dovrebbe essere evitato durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno. Un’attenta supervisione medica durante l’assunzione di curcumina, sarebbe invece necessaria nei pazienti affetti da reflusso gastroesofageo od ulcera peptica.